Scusate il termine “fecale”, cari ambientalisti, ma è una critica che ormai fa parte della informazione, specialmente quando si vuole dimostrare una brutta figura. Era certo, anche voi ne eravate convinti, che il referendum serviva solo per buttare i soldi, (350 milioni di euro) e dar fastidio ai cittadini, che si sono vendicati non votando! Ora, pur rimescolando i numeri come nelle più becere situazioni elettorali, per far vedere che avete vinto, la matematica vi penalizza. Avete in mente altre idee per far spendere altri soldi che potrebbero essere investiti in cose più utili? Vi consiglio di prendere in considerazione l’impegno a diminuire. Siete circa ottanta associazioni ambientaliste, qual è il motivo di essere così numerosi? Date la risposta agli italiani, per la trasparenza. Se l’Italia è così mal ridotta, se a parlare ed agire ci fossero solo tre associazioni, non pensate che l’ambiente funzionerebbe meglio? Intanto, iniziate da subito a dare il buon esempio, non lavatevi più i dentiperché il prodotto ha sostanze derivanti dal petrolio, nome che a voi dà fastidio. Inoltre, scegliete un altro mezzo di trasporto per raggiungere gli stati del pianeta, dovete abbandonare l’aereo!Sul naufragio del referendum sulle trivelle, (si parla di mare… quindi naufragio ci azzecca), si sono schierati i vescovi! Cosa li ha spinti a prendere questa decisione invece di pensare ai tanti problemi che hanno all’interno della chiesa? Daranno anche loro il buon esempio rinunciando all’aereo, al dentifricio ed a tutto ciò che usa il petrolio? Penso che il PAPA non è stato convinto per questa scelta, lui primo praticante ambientalista.
Luciano Pellegrini agnpell@libero.it