Giulianova. Branella: la Consigliera Chiodi rifiuta il confronto pubblico
Riceviamo e pubblichiamo
Nel pomeriggio di ieri 12 aprile 2016 la sottoscritta è stata contattata dai carabinieri di Giulianova su richiesta di Adalberta Chiodi che, recatasi presso il comando, avrebbe voluto la messa a verbale delle affermazioni con cui più volte è stata invitata ad un confronto pubblico. Considerata la particolarità della telefonata, eseguita da un pubblico ufficiale in servizio, seppur non convocata ufficialmente, ho richiesto di persona ulteriori approfondimenti in merito. Da quanto emerso non esistono documenti presentati per eventuali capi d’accusa. Adalberta Chiodi si è ritenuta “molestata” dalle mie richieste di chiarimento sulla sua posizione, ormai più che confermata, contraria al progetto di Pet-Therapy presentato dall’associazione UNICA BEACH , in Commissione Urbanistica. Vorrei ricordare alla Consigliera, a questo punto, che chi riveste il ruolo di amministratore pubblico dovrebbe avere l’obbligo di fornire risposte, eventualmente anche accettando un confronto diretto. Di certo non è plausibile che un esponente politico, rappresentante un partito di maggioranza, si neghi rifiutando di dare motivazioni e soprattutto mediante l’intervento delle forze dell’ordine, organo inoltre deputato a ben altri ruoli. Se la consigliera si sente “molestata” perchè chiamata a motivare il proprio parere contrario ad un progetto con finalità pubbliche, teso a dare valori aggiunti alla città, la sottoscritta avrebbe diritto di sentirsi “perseguitata” da chi divulga dichiarazioni come quelle, continuamente e ripetutamente, espresse dal sig. Pietro Promenzio: ” Al nostro comitato resta solo un grande rammarico, che è quello di non poter dire siamo stati solo noi a impedire che “ l’idea ” si realizzasse al Quartiere Annunziata, a mandarli via.”