Gli articoli 9 e 10 della Costituzione della Repubblica Italiana possono rappresentare un compendio
del lungo percorso di evoluzione culturale della nazione italiana, una sorta di carta d’identità culturale del popolo italiano, che si esprime nella promozione delle scienze e delle arti, nella tutela dei beni culturali e paesaggistici, nell’accoglienza verso gli stranieri e nel rispetto delle norme internazionali. Questa sorta di vocazione alla ricerca all’armonia nel rapporto con l’ambiente naturale, con l’ambiente costruito e con gli altri popoli trova riscontro nell”immenso patrimonio artistico, culturale e paesaggistico detenuto dall’Italia, che ne fa il paese del mondo con il maggior numero di siti patrimonio dell’umanità riconosciuti internazionalmente dall’UNESCO. A questo primato purtroppo non sembra più corrispondere negli ultimi tempi un’adeguata sensibilità nei confronti dei temi della cultura, dell’arte, dell’ambiente, della scienza e dell’accoglienza, offuscati dal prevalere di ottiche materialiste contingenti, per cui diviene importante la riscoperta dello spirito più autentico della Costituzione della Repubblica, che non è stata un prodotto estemporaneo, ma l’espressione della sensibilità profonda della nazione, di cui costituisce la norma base fondante. Questa rivisitazione è stata magistralmente portata avanti durante la mattinata del 7 aprile 2016 presso l’Auditorium dell’I.T.T. “Alessandrini” di Teramo dal magistrato Alessandro Chiauzzi del Tribunale di Teramo, nell’ambito del progetto “Dialoghi sulla Costituzione” che l’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandrini-Marino-Forti” porta avanti in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati (A.N.M.). L’incontro, che ha preso avvio alle ore 9.30 e si è protratto fino alle 12:30, ha visto la partecipazione attenta del Dirigente Scolastico dell’I.I.S.”Alessandrini-Marino-Forti” prof.ssa Stefania Nardini e di numerose classi dell’I.T.T. “Alessandrin” e dell’I.P.S.I.A. “Marino”, accompagnate dai loro docenti. Il tema dell’appuntamento, contraddistinto da aspetti di stringente attualità, puntualmente messi in risalto dal magistrato e dagli studenti con le loro numerose domande, ha suscitato grandissima attenzione nell’uditorio, anche per il respiro ampio e profondamente radicato nella storia che il dott. Chiauzzi è riuscito ad imprimere alla sua trattazione. L’eredità di una cultura che attinge al pensiero ed all’opera di personaggi come Cicerone, Ottaviano Augusto, Marco Aurelio, Federico II di Svevia, determina inevitabilmente il modo di essere del popolo italiano e la legge è l’espressione del modo di pensare di un popolo che è conscio del proprio passato. La tutela del paesaggio e della natura che scaturisce dall’articolo 9 della Costituzione, rappresenta quindi il riconoscimento del valore di un ambiente unico come quello italiano, dove da secoli l’opera dell’uomo si è inserita in maniera armonica nel contesto naturale, creando un mirabile connubio che deve essere assolutamente preservato per le generazioni future. I beni culturali, artistici ed archeologici rappresentano il frutto dell’ingegno dei nostri progenitori e, come prevede la Costituzione, devono essere oggetto di una tutela attenta, perché costituiscono una testimonianza fondamentale della nostra identità e del nostro percorso culturale. Se spunti di attualità come il prossimo referendum sulle trivellazioni in mare o i comportamenti di piromani e bracconieri sono emersi nella discussione riguardante l’articolo 9, la trattazione dell’articolo 10, riguardante il riconoscimento del diritto internazionale e la tematica dell’accoglienza dei migranti e dei profughi, ha visto la formulazione di numerose domande ispirate alla situazione presente da parte degli studenti. In questo caso i loro quesiti hanno spaziato dal terrorismo internazionale, alla controversia con l’India riguardante i due fucilieri di marina italiani imbarcati sulla petroliera Enrica Lexie, fino a toccare il recente caso dell’assassinio del ricercatore Giulio Regeni in Egitto.