Insopportabile taglio degli alberi lungo “Viale dei Pini”

: il  patrimonio arboreo di Pescara va gestito e non distrutto. Il Comune anziché rincorrere le vie giudiziarie approfitti della sospensione per consultare cittadini e associazioni e per le opportune verifiche

 

Il recente taglio dei Pini lungo Viale  Regina Margherita, storicamente denominato appunto Viale dei Pini, ripropone drammaticamente il problema relativo alla mancanza cronica di un’oculata gestione del verde pubblico a Pescara.

Mancanza di gestione, ripetutamente denunciata dal WWF e dalle altre associazioni ambientaliste, derivante sicuramente anche da scarsità di fondi ma principalmente, purtroppo, dall’assenza di sensibilità, cultura e interesse su questi temi. I valori ecologici, ambientali storici del verde urbano, illustrati da decenni in occasione di ripetuti convegni dedicati a questo tema, in pratica non sortiscono mai un effetto pratico. «Si continua – denuncia Camilla Crisante, del WWF Chieti – Pescara – a non curare gli alberi quali esseri viventi; non si adottano  cure specifiche, non vengono attivati programmi di monitoraggio e non vengono rimossi i manufatti inopportunamente collocati a ridosso dei tronchi». (nella foto n. 1 un pino segnato per il taglio situato all’angolo di Viale R. Margherita e Via Leopoldo Muzii). «Il risultato – continua Camilla Crisante – è che di fronte a un contrasto o conflitto, derivato il più delle volte da una totale assenza di gestione del verde, a soccombere è sempre l’albero: la decisione più facile e comoda è quella di tagliare, spesso senza poi neppure provvedere alla adeguata sostituzione della pianta sacrificata. Basta effettuare un sopralluogo lungo le strade della città per contare le aiuole vuote; nello stesso viale dei Pini non sono stati ancora sostituiti gli alberi tagliati alcuni anni fa» (foto n. 2).

Ma Viale dei Pini ha anche una valenza storica e paesaggistica per la città di Pescara e bene ha fatto la Soprintendenzaalle Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzoad intervenire tempestivamente con il blocco dei tagli.

Riteniamo che sia possibile, con un supplemento di analisi,  individuare soluzioni alternative alla soppressione  delle piante; basterebbe dirottare in tal senso le risorse economiche  destinate  per il taglio.  Del resto lo stesso tecnico incaricato dal Comune ad effettuare la “Valutazione dei rischio” ha considerato diversi parametri tra cui le condizioni in cui vegeta ogni singolo albero, ossia la presenza di cordoli a ridosso del fusto e/ o strutture varie (esempio cabine elettriche) che rendono problematica la vita della pianta.

In molti casi sarebbe stato possibile effettuare delle operazioni colturali a vantaggio della capacità d’adattamento della pianta, o rimuovere i problemi antropici, operazioni anche economicamente più vantaggiose rispetto al taglio dell’albero.

Insomma queste piante non sono così pericolose e si possono adottare pratiche diverse al fine di valorizzarle, tutelarle e  non cancellarle per  sempre. Gli stessi  tecnici, intervenuti durante la manifestazione di ieri l’altro lungo Viale  dei Pini a fornirci informazioni sul lavoro svolto, si sono dimostrati disponibili a rivedere, con gli opportuni approfondimenti, le loro valutazioni perché in natura, per fortuna, non esistono soluzioni rigide e preconfezionate.

Resta l’amarezza nel constatare come la nostra Amministrazione Comunale non abbia sentito il dovere di informare i cittadini di questi interventi e di coinvolgere le associazioni ambientaliste che avrebbero potuto dare il proprio contributo anche sul piano scientifico.

Nel mentre, ci troviamo ancora una volta a sostenere la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo ringraziandola della sospensione dei lavori non dalla stessa autorizzati.  L’autorizzazione secondo il WWF sarebbe stata necessaria in quanto Viale Regina Margherita rientra  tra i beni tutelati dal Codice dei Beni Culturali. In ogni modo proprio grazie a questa sospensione, gli approfondimenti tecnici sono ancora possibili in modo da coniugare in modo armonioso le diverse esigenze, da quelle ecologiche e storico-paesaggistiche, a quelle riguardanti l’incolumità pubblica.

«Ricordiamo  – aggiunge la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – che l’amministrazione municipale ha convocato più volte le associazioni ambientaliste tra fine anno scorso e i primi mesi del 2016 sul tema della qualità dell’aria a Pescara, messa in crisi principalmente dal traffico. Ebbene in quelle circostanze il WWF presentò un dossier indicando alcuni possibili rimedi, uno dei quali riguardava proprio il verde pubblico: piantare alberi nella città è infatti una operazione che offre molteplici vantaggi ambientali, igienici, climatici, estetici, sociali e culturali, il più immediato dei quali è l’assorbimento degli inquinanti. Le ricerche effettuate sull’argomento hanno evidenziato che un ettaro di superficie a bosco trattiene in un anno 50 tonnellate di polveri. Nel pianificare il proprio futuro Pescara deve riscoprire a livello urbanistico il valore del verde diffuso e delle isole senza traffico allo scopo primario di garantire la salute dei cittadini».

Lo stesso sindaco Marco Alessandrini l’11 marzo scorso, nel presentare quanto fatto dalla città sul piano del risparmio energetico aveva del resto accennato, citiamo alla lettera dalla sua relazione, «alla volontà di procedere alla piantumazione di nuovi alberi e vegetazione mangia smog, stiamo reperendo risorse sia dentro che fuori dal bilancio per rendere effettiva questa possibilità».

Ebbene la decisione di tagliare senza consultare cittadini e associazioni e il ricorso al TAR contro la sospensione decisa dalla Soprintendenza sono decisioni in contrasto con quelle affermazioni. Il WWF chiede all’amministrazione municipale di non percorrere una insidiosa strada giudiziaria ma di utilizzare saggiamente la sospensione per riflettere e per mettere in atto tutte le precauzioni (approfondimenti, consultazione) sin qui erroneamente trascurate.

 

WWF Chieti Pescara