La volpe malata soccorsa dalla scrittrice Laura De Berardinis, iscritta ad Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, mette in luce lo strano concetto del rispetto dell’ambiente elaborato dalla Provincia di Teramo: scarsa tutela e licenza di uccidere.
La Provincia ha infatti autorizzato, secondo apposite modalità, l’uccisione degli innocui animali, che si nutrono prevalentemente di specie nocive, considerati nell’ordinanza “specie particolarmente predatoria” (sic): dunque per i prossimi tre anni sarà lecita la caccia alla volpe, neanche il Teramano fosse diventato la Cornovaglia d’Abruzzo. D’altro canto, come spiegano i medici della clinica L’Arca dove Laura De Berardinis ha condotto l’animale malato, “non è previsto un reale presidio di soccorso per questi animali; ci si affida spesso ai medici veterinari libero professionisti che, bontà loro, si adoperano per prestare il primo soccorso”.
“La politica ha deciso di recente di ‘uccidere’, dando licenza di cacciare le volpi nel nostro territorio per motivazioni non condivisibili da un punto di vista logico, ambientale ed etico”, ha dichiarato Laura De Berardinis. “Una l’abbiamo salvata e battezzata Lucky: è una volpe malata le cui cause sono in corso di accertamento, e il mio convincimento è che in realtà la sua fragilità sia una opportunità per rafforzare le nostre coscienze che a volte si addormentano. Dobbiamo tornare a riappropriarci dell’ambiente attraverso una forma di ‘intelligenza contagiosa’ di rispetto per la Bellezza e sacralità della natura. Altrimenti cosa dovremmo mai aspettarci se a governare fosse l’indifferenza? Che la prossima ordinanza preveda di uccidere i lupi, i ricci, camosci o aquile? Forse è proprio questa volpe che sta salvando tutti noi, accendendo una luce di speranza”.