PREMIO VASTO d’Arte Contemporanea 2016 Omaggio a Vito Pancella & Maurizio Romani
a cura di Giuseppe Bacci
Vasto, Scuderie di Palazzo Aragona 9 Aprile – 22 Maggio 2016
Nell’ambito del PREMIO VASTO D’ARTE CONTEMPORANEA, Sabato 9 Aprile 2016, alle ore 17:30, nella nobile cornice delle Scuderie di Palazzo Aragona a Vasto, si inaugurerà la mostra Omaggio a Vito Pancella & Maurizio Romani, a cura di Giuseppe Bacci.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 22 Maggio 2016 dalle ore 17:30 alle 20:30, è promossa dal Comune di Vasto e dal Comitato Manifestazioni d’Arte e Cultura di Vasto, presieduto da Roberto Bontempo. Come consuetudine, con l’evento che accompagna e coadiuva il Premio Vasto 2016, si vuole rendere omaggio agli artisti abruzzesi Vito Pancella e Maurizio Romani con l’obiettivo di unire due universi distinti dell’arte: la scultura e la pittura, legati alla tradizione dell’arte figurativa italiana; due facce della stessa medaglia.
Vito Pancella (Lanciano 1945-2005), un omaggio doveroso, questo del Premio Vasto, a undici anni della sua scomparsa e a pochi mesi dalla recente esposizione Vito Pancella 1945-2005: vita e arte allestita a Lanciano presso il Polo Museale Santo Spirito, in occasione del decennale della scomparsa, dove si è voluta ripercorrere cronologicamente l’attività dello scultore lancianese di riconosciuta fama nazionale e internazionale. Formatosi all’ Accademia di Roma, sotto la guida dello scultore Pericle Fazzini e dell’incisore Lino Bianchi Barriviera, è stato docente per un ventennio al Liceo Artistico di Bari e di Roma, dove per molti anni ha avuto lo studio nella capitale, prendendo parte attiva alla vita culturale della città. Il critico d’arte Francesco Butturini ha scritto: «Pancella sa vedere e sa sognare, sa far vedere e sa far sognare: i suoi bronzi, i suoi candidi marmi conservano la leggerezza del pensiero, e ti avvolgono con la loro presenza, che non è placata nella forma, ma ha qualcosa di mobile, di turbato e di turbante. Qualcosa come un brivido di inquietudine: un respiro interno».
L’altro omaggio è dedicato a Maurizio Romani, nato a Roteglia in provincia di Reggio Emilia nel 1955, da genitori abruzzesi, riconosciuto come un esploratore dei confini tra realtà e fantasia dell’arte italiana contemporanea. I suoi dipinti sono costruiti con un delicato senso poetico e con forte sensibilità della natura morta. Il cammino artistico intrapreso da Maurizio Romani, attraverso la duplice verbalità del segno, parla tanto ai semplici quanto ai raffinati. Per i primi, l’eloquenza è affidata alla cromaticità, matericità, plasticità, per i secondi, alla seduzione dell’astrazione simbolica, così da congiungere l’universo emozionale a quello concettuale. Come ha scritto il curatore Giuseppe Bacci: «Il suo stile espressivo è originalmente ripropositivo. Ripropone, infatti, il modello di natura morta, ma lo risolve con soluzioni originali sia nelle tecniche dell’olio che dell’acquerello, firmandolo con stile proprio, armonioso e calibrato. L’insieme della composizione delle scene e delle partiture del colore, nell’astrazione ripresa dai motivi ornamentali degli oggetti, sottintende un sottile linguaggio simbolico. Talvolta, il gruppo di oggetti è sistemato in modo da evocare contemporaneamente sensazioni di familiarità ed estranietà: una rosa, una conchiglia, una biglia di vetro si possono trovare in tutte le case, ma non il ceppo di legno – anche in forma di forziere – con la toppa della chiave, icona di mistero, che custodisce la parte più intima dell’anima, i nostri desideri, i quali, per così dire, diventano anche i nostri segreti. La serratura, allora, diventa il simbolo dell’enigma da svelare o da custodire. L’intera composizione fa pensare ad un tempio greco sotto un duplice significato: ceppo-colonna, che dona stabilità, e nàos, che custodisce il simulacro del dio a cui il tempio è dedicato. La qualità senza tempo delle sue opere implica spesso una nostalgica fuga nel passato e il suo stile preciso e definito è pervaso di misticismo».
In mostra, in un percorso che si snoda in tematiche e nel tempo, si potranno ammirare una cinquantina di opere. Negli anni Novanta, per Romani la frequentazione del mondo artistico si alterna al ritiro produttivo a Roteglia (Reggio Emilia), dove è nato (1955) vive e lavora avvicendando lunghi periodi di soggiorno a Giulianova, avamposto di un ‘ritorno alle origini’ nella terra abruzzese. Anche la pittura sacra ha rappresentato uno degli indirizzi percorsi dall’artista, sia con la pittura ad olio, ma più recentemente con uno studio comprendente una trentina di disegni di rara bellezza a grafite su carta dedicati al Cantico dei Cantici, presentati con una mostra itinerante, da Carlo Fabrizio Carli, approdata anche a Urbino, alla Bottega Giovanni Santi, casa natale di Raffaello. In mostra catalogo-calendario a cura delle Grafiche TACCONI, con testi di Giuseppe BACCI, Carlo Fabrizio CARLI, Floriano DE SANTI, Armando GINESI, Massimo MUSSINI e Maria Cristina RICCIARDI.
PREMIO VASTO D’ARTE CONTEMPORANEA: Omaggio a Vito Pancella & Maurizio Romani
a cura di: Giuseppe Bacci
sede: Scuderie di Palazzo Aragona
indirizzo: Via Aragona 26, Vasto (Chieti)
inaugurazione: Sabato 9 Aprile 2016, ore 17:30
periodo espositivo: 9 Aprile – 22 Maggio 2016
catalogo-calendario: Grafiche Tacconi
testi: Giuseppe Bacci, Carlo Fabrizio Carli, Floriano De Santi, Armando Ginesi, Massimo Mussini e Maria Cristina Ricciardi
ingresso: gratuito
orari: tutti i giorni dalle 17:30 alle 20:30