A Gennaio di quest’anno sull’infinita crisi di maggioranza, che vede in queste ore andare in scena le battute finali, scrivevamo che Teramo non poteva permettersi questo teatrino e che non si costruisce alcuna alternativa per la città con gli ex-delfini di Brucchi. In quattro mesi dobbiamo registrare che nessuna risposta politica è stata messa in campo per definire un progetto politico credibile e di rottura con gli errori del passato. Cos’è infatti se non un brutto sequel della candidatura di Paolo Albi l’ipotesi circolata e non smentita di un coinvolgimento di Dodo Di Sabatino nel centrosinistra ? Cos’è se non un pessimo segnale che la crisi venga ufficializzata dal gruppo legato a Di Dalmazio che alcuni vedono, da mesi, come prossimo ad un passaggio armi e bagagli nell’entourage dalfonsiano? Lo scrivevamo quattro mesi fa, l’abbiamo detto con forza all’assemblea pubblica organizzata a Febbraio con Arturo Scotto al circolo Arci l’Officina e lo ribadiamo oggi : il progetto politico di Sinistra Italiana è incompatibile con la solita, vecchia e stra-sconfitta idea di costruire coalizioni elettorali a pochi mesi dal voto con spezzoni del centrodestra, liste finto-civiche e candidature debolissime nell’elettorato di centro-sinistra. Al Partito democratico torniamo a chiedere : alternativa di città o Partito della Nazione in salsa teramana ? Noi lavoriamo e continueremo a lavorare per l’alternativa di città in radicale discontinuità.
Luigi D’Ettorre – coordinatore comunale SEL-Sinistra Italiana Teramo Città
Stefano Ciccantelli – coordinatore provinciale SEL-Sinistra Italiana – Federazione di Teramo