“Il quorum non è stato raggiunto, ma gli elettori hanno dato comunque un fortissimo segnale a favore delle fonti di energia pulite e rinnovabili: 13,3 milioni di sì rappresentano un notevole patrimonio di consensi, un patrimonio che non si può ignorare e non si disperderà”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, responsabile del dipartimento “tutela animali e ambiente” di Forza Italia, commenta l’esito del referendum sulle trivellazioni in mare.
“Anche se ci si poteva attendere di più da altre Regioni esposte – spiega l’ex ministro – è significativo che abbiano reagito con una partecipazione superiore alla media gli elettori di Basilicata, Puglia e Veneto, che conoscono per esperienza le “servitù” imposte al territorio dall’industria estrattiva e temono di più i rischi ambientali connessi. Come quello che corre Genova, dove proprio ieri sera, per una tragica coincidenza, si è rotta la tubatura di una raffineria e il petrolio è finito nel torrente Polcevera. Perfino le lobby, uscite vincitrici dallo scontro referendario, dovranno tener conto dell’opinione di così tanti cittadini, delle loro speranze e dei loro timori”.
Ma non è tutto, dall’esito del referendum proviene anche un segnale squisitamente politico. “Il messaggio più eclatante – sottolinea l’on. Brambilla – riguarda Renzi e il suo esecutivo. Nonostante l’appello a boicottare il referendum e la “provvidenziale” cortina di silenzio sulla consultazione, oltre 15 milioni di elettori si sono recati alle urne “disobbedendo” al premier. Un vero esercito, che ingrosserà le sue fila da qui ad ottobre quando si giocherà la partita decisiva del referendum sulle riforme. Senza quorum, questa volta”