Cultura & Società

Libri. Artemia Edizioni presenta a Castelli il nuovo libro di Elso Simone Serpentini, dal titolo “Sotto i cieli di Castelli”

Mosciano Sant’Angelo, 12 Luglio 2016

Se il rievocare i fotogrammi e le sequenze quasi cinematografiche della propria infanzia, gli episodi, i luoghi, i personaggi, le situazioni, le atmosfere che hanno lasciato un’indelebile traccia di sé nella memoria, è il far riemergere, in forme nuove, il tempo perduto della fanciullezza, in una rilettura “magica”, quanto fa Elso Simone Serpentini nel suo libro “Sotto i cieli di Castelli”, in 176 pagine davvero emozionanti, è a suo modo un‘operazione creativa e ri-creativa, e perciò poetica. Il sottotitolo del volume (Il mio dove “Stetti fanciullo”) richiama quanto già fatto da un altro figlio di Castelli, Eugenio Cerulli, che, anche lui come Serpentini professore al Liceo Classico di Teramo, sia pure in epoca diversa, più lontana, nel 1927 pubblicò una rievocazione della “sua” fanciullezza trascorsa a Castelli.
La distanza temporale tra le due rievocazioni impreziosisce i rimandi e i parallelismi possibili, dando di un borgo fatto di antiche case abbarbicate ad uno sperone di roccia in uno scenario incomparabile costituito dalle sovrastanti montagne, due visioni assai differenti (l’una di un decennio della seconda metà dell’Ottocento, l’altra di un decennio della metà del Novecento), ma anche intimamente simili nell’amore per il proprio paese e per l’intimità degli affetti.
Serpentini scrive, come riportato nel retro di copertina: “Avendo trascorso la mia infanzia e parte della mia adolescenza a Castelli, devo riconoscere che ho davvero avuto più di un cielo castellano sulla mia testa in giorni che ricordo con nostalgia. Tornare sotto “i cieli di Castelli” è la mia “madeleine” di questi ultimi anni, ma spero che non sia soltanto una ricerca del tempo perduto. L’ho avvertita, tuttavia, come un’esigenza a cui non potevo non dare una risposta. Scene, tempi e luoghi così lontani e al tempo stesso così vicini, così estranei, ma anche così intimamente sentiti come propri, sono troppo presenti per non ricevere il dono di una rievocazione. Per questo mi sono concesso questa debolezza, questo cedimento alla tentazione di provare a mettere in parole i miei sentimenti interiori, frugando anche negli angoli più reconditi della mia memoria. In un certo senso, come scriveva il poeta in vernacolo castellano Mimirosa, anche io “so’rmeneute a li Castille”. Lu “rmenì” per un castellano è sempre una grande emozione e lo è stato sempre anche per me, specie dopo una lunga assenza, anche quando a mano a mano diventavano sempre più rari i volti familiari che mi accoglievano quando arrivavo in piazza.”

Elso Simone Serpentini, Sotto i cieli d Castelli (Il mio “Dove stetti fanciullo”), Artemia Edizioni, 2016, pp. 176, euro. 15,

Il libro sarà presentato a Castelli, nel Giardino dei Ricordi (fine via Concezio Rosa), sabato 16 luglio 2016 alle ore 18,00, per iniziativa della Pro Loco di Castelli e di Artemia Edizioni, con il patrocinio del Comune di Castelli. Sarà presente l’autore.

Il presente vale anche come invito.

Ufficio Stampa – Artemia Edizioni
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