Atri. Mostra “FOTOGRAFIE NELLA STANZA DELL’ANIMA” di Assunta Nespoli

 

 

Da Sabato 13 agosto a mercoledì 17 uno dei fondaci aperti di Capo D’Atri ospiterà una personale fotografica di Assunta Nespoli. Una mostra piccola ma piena di emozioni, dalla gioia della dolce attesa all’incubo dell’aborto, dedicando ogni pensiero alle donne che non hanno potuto coronare il sogno della maternità. «“Quel puntino è la vita” e “mi spiace non c’è battito”: due frasi – spiega Assunta Nespoli – che in passato hanno occupato la mia mente per diverso tempo, senza lasciare spazio a null’altro, oggi mi hanno portata ad osservare con occhio fotografico, la bellezza di una donna in dolce attesa e, ad interpretare a mio modo, una interruzione spontanea di gravidanza.Foto Mostra Fotografica Assunta Nespoli

“Quel puntino è la vita” è la prima delle frasi tipicamente pronunciata dal dottore quando mostra ad una donna, attraverso una ecografia, quel che è in grado di produrre, ciò che solo lei è in grado di fare, almeno in maniera naturale, cioè attraverso un seme: dare vita ad una vita. Da quel momento in poi tutto non sarà più come prima, tutto si farà in funzione di quel puntino, la vita stessa avrà un altro sapore, la coppia raggiungerà il suo completamento e la donna non sarà più sola. Il battito di quel cuoricino, quel “puntino”, scandirà il trascorre dei mesi; un’attesa lunga, ma fatta di nuove emozioni: il primo movimento, le piccole protuberanze che si vedono sulla pancia, la mano su di essa e quella vibrazione pronta a dirti “ci sono, arrivo”. Ci si innamora da subito di una foto sbiadita, quella di una ecografia, dove si deve lasciar spazio all’immaginazione e riconoscere già in essa un po’ di se stessi. Insomma, la gravidanza è un’esperienza assolutamente unica, che ogni donna dovrebbe vivere perché solo a lei è concesso il privilegio, che gli uomini possono solo immaginare, ma che senza di essi non sarebbe possibile. Ho fotografato con immensa gioia donne che hanno vissuto in pieno questa esperienza, alcune delle quali hanno coronato quel sogno solo dopo tanti anni di tentativi, e che oggi sono mamme felici ed orgogliose di esserlo.

“Mi spiace non c’è battito” invece è la frase che non si vorrebbe mai sentire, quella che distrugge un sogno appena iniziato facendoti sprofondare in un abisso. Rappresenta la parte buia, negativa, o più semplicemente l’opposto della felicità che tanto ti circonda quando si scopre di aspettare un figlio. Ho voluto dedicare questa parte a tutte quelle donne che hanno semplicemente sfiorato l’idea di una maternità, che hanno visto il “puntino”, che hanno creduto di essere madri per un breve lasso di tempo, che magari sono persino riuscite a sentire un lieve battito di quel cuoricino già destinato a cattiva sorte. L’ho voluto dedicare a tutte quelle donne che non ce l’hanno fatta, a quelle che col tempo hanno dovuto metabolizzare il dramma di non poter godere di quel privilegio, a quelle che hanno dovuto vedere realizzare i sogni di tante altre soffrendo in silenzio, sforzandosi di non sentirsi incomplete. L’ho dedicato alle madri mancate, alle diversamente donne, destinate ad affetti diversi. L’ho dedicato a tutte quelle che hanno fatto in modo che la loro vita fosse ugualmente bella. Ho voluto disegnare con la luce e le ombre questo momento buio, che quasi non mi appartiene, e pertanto devo dire grazie alla Fotografia, strumento che mi permette di entrare nelle esperienze degli altri e godere della loro felicità. In un posto che ho chiamato “la stanza dell’anima”, ho trovato il luogo ideale per esprimermi attraverso le immagini. La mostra, in Via Trinità 14 ad Atri, resterà aperta da sabato 13 agosto a mercoledì 17 agosto dalle ore 19:00 in poi. Al suo interno ho allestito un pannello con dei post-it, sul quale ho scritto “ti porto con me”: voglio continuare il percorso intrapreso lo scorso anno e che in pochissimi giorni mi ha fatto raccogliere più di trecento pensieri gelosamente custoditi e catalogati. Ecco quindi che desidero portare con me anche quest’anno un tuo pensiero, una tua dedica, una firma, qualsiasi cosa che ti ha lasciato la visione della mia mostra, un ricordo che immortalerò con una foto nella quale continuare ad ascoltare il battito della vita di ciascuno di voi».