Roma – “Chi rabbocca t’imbroglia”. È lo slogan di Unaprol – Consorzio Olivicolo italiano che mira a far rispettare il divieto di servire oli extra vergine di oliva senza tappo antirabbocco negli esercizi pubblici: ristoranti, bar, tavola calda, self service ecc.. Una legge dello Stato vieta categoricamente che ciò possa accadere e prevede severe sanzioni con la confisca del prodotto. La bottiglia sporca di olio è la prova evidente – sostiene Unaprol – che la stessa è stata rabboccata e non si sa con quale olio che, spesso dai controlli effettuati, è risultato di categoria inferiore e neanche conservato nel migliore dei modi. Siamo il Paese primo al mondo per l’alta qualità delle sue produzioni, per la tracciabilità del prodotto, per numero di cultivar a disposizione e per altrettanti profili organolettici che sono la vera ricchezza del nostro made in Italy olivicolo. La nostra biodiversità è il fiore all’occhiello di un’olivicoltura, diversa dalle altre in circolazione, che trova il punto di equilibrio più alto nell’eccellenza delle sue produzioni. A volte basta così poco per difendere il vero prodotto italiano facendo rispettare le leggi che sono già in vigore e che non producono ulteriori costi per la collettività. La comunicazione di Unaprol ha questa missione: voler bene alle imprese, agli operatori onesti di questo settore e soprattutto ai consumatori perché utilizzano il prodotto finale. Pretendere il tappo antirabbocco negli esercizi pubblici è un diritto per i consumatori e un dovere per gli esercenti pubblici che sono obbligati a rispettare questa norma sempre.
Roma, 8 settembre 2016