Il 42% della popolazione mondiale è online. E non sono tutte brave persone. Questo il nocciolo della questione nel nuovo libro della psicologa e criminologa forense, Roberta Bruzzone, “Il lato oscuro dei social media” che verrà presentato giovedì 29 settembre nel borgo di Montepagano, nella sala eventi “La nostra magione”in un colloquio con l’autrice a partire dalle 18.30.
Dal web utopia democratica ad una “rete” globale con nuove tecnologie usate anche come strumenti nocivi, potenzialmente letali, nelle mani di terroristi, cyberterroristi, stalker e malintenzionati di varia estrazione. All’interno di questa casa globale, hanno trovato un posto importante le espressioni di odio razziale e politico, le offese, i comportamenti ossessivi nei confronti di altre persone, le molestie, il bullismo e altre forme di violenza. La Bruzzone, anche attraverso fatti di cronaca, analizza le dinamiche, le tecniche e le tecnologie che nascondono le maggiori insidie.
I dati non lasciano dubbi: il “nuovo mondo” digitale conta sempre più abitanti in tutto il globo. E nel nostro Paese non siamo da meno: il 60% degli italiani accede regolarmente a internet e gli account attivi sui canali social sono 28 milioni, 22 milioni da dispositivi “mobile”. Il tempo che trascorriamo sui social cresce di pari passo. Gli italiani sono in cima alle classifiche europee per tempo dedicato alla navigazione su internet trascorrendo in media ben 6,7 ore al giorno sul web (tra mobile e desktop) e almeno due ore e mezza sui vari social media, Facebook in testa.
“E’ arrivato il momento di fare i conti con il lato oscuro che può nascondersi tra i vari utilizzatori di queste piattaforme di comunicazione ormai diffusissime, in grado di raggiungere chiunque, ovunque, in ogni momento– sostiene la Bruzzone – indubbiamente è vero che i social media consentono di estendere le proprie reti sociali e professionali, di autopromuoversi e seguire i propri interessi con estrema rapidità e facilità. Ma ripercussioni negative sulla vita dell’utente molto reali e concrete. E la cronaca nera sempre più spesso ci racconta vicende che mostrano con quanta rapidità e facilità ciò che avviene sui social media può trasformarsi in una vera e propria scena del crimine. Non dobbiamo mai dimenticare che proprio per la loro pervasività ed efficacia sono strumenti potenti, a cui accostarsi con cautela e consapevolezza“.
A dialogare con l’autrice, Marco Santarelli, esperto di analisi delle reti: “Reti stradali, reti del cielo, reti elettriche, reti neurali e reti finanziarie. Sono solo alcuni degli esempi di rete che possiamo citare. Il mondo digitale da una parte ci apre opportunità un tempo sconosciute, dall’altra ci mette in crisi attraverso l’esame pervasivo e virale sulla nostra vita: quella che chiamiamo web reputation. Veniamo controllati, mappati, giudicati. Tutto quello che facciamo in Rete non ci appartiene più e al momento sono pochi gli strumenti legislativi in nostra difesa anche perchè la rete non è, come tende ad apparire, un luogo aperto e pubblico, ma un sistema tecnologico sotto lo stretto controllo di poche società private che ne determinano obiettivi e metodi”.
L’iniziativa è stata organizzata dal D.one, ristorante diffuso, impegnato in una serie di iniziative di promozione culturale in collaborazione con le associazioni locali con l’obiettivo di rilanciare l’antico borgo rosetano. L’ingresso è libero.
Montepagano 22 settembre 2016