Bellante. L’Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI presenta il convegno: «Appunti ANTILIBERISTI. STORIA D’ITALIA dallo Stato Corporativo alla crisi finanziaria»

SABATO 12 NOVEMBRE 2016, ore 17,15
SALA CONSILIARE del MUNICIPIO – BELLANTE (TE).
L’Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI presenta il convegno: 14958865_10207551351284635_1756712887_n

«Appunti ANTILIBERISTI.
STORIA D’ITALIA dallo Stato Corporativo alla crisi finanziaria»


Si parlerà del periodo fascista e della costruzione sociale corporativa fino alla socializzazione delle imprese, con accenni al dopoguerra per arrivare alle attuali riforme, passando per il passaggio cruciale del “golpe” Tangentopoli che ha attaccato l’industria e la sovranità italiana, oltre che il suo modello sociale.

INTERVENGONO:

Introduzione
ELSO SIMONE SERPENTINI  (storico-saggista)

Relatori:
FRANCESCO CARLESI  (saggista-giornalista)
GIANLUCA PASSERA
 (saggista)

La conferenza avrà come base due libri qui descritti con le informazioni sui relatori …

«La nobile impresa. La socializzazione: storia di un’ottima idea maledetta dalle ipocrisie degli eventi e dell’economia» (Il Cerchio, 2015)

La socializzazione, un termine con diverse valenze e significati, probabilmente il più importante, segreto e ignorato dalla maggioranza di quelle persone, di quei lavoratori che invece dovrebbero farne una bandiera di sviluppo sociale. Una parola che nasconde un’idea dannata dell’egoismo umano sia del proletariato che del capitale naturalmente.
Una minuziosa ricostruzione storica che parte dalla Germania pre-hitleriana, attraversa Fiume e D’Annunzio, il fascismo della prima ora, il fascismo di regime, l’ultima ora del fascismo, la Costituzione repubblicana, i socialisti del dopoguerra, i comunisti e le Camere del lavoro, Olivetti, per arrivare alla legge Fornero e a Squinzi. Cosa lega tutti questi periodi? Una parola sola: “socializzazione. Strumento di evoluzione sociale, strumento di dominio del tessuto produttivo, strumento di minaccia o mezzo di elevazione morale?

di GIANLUCA PASSERA, nato in provincia di Parma ma cresciuto a Piacenza, è laureato in Giurisprudenza. Studente-lavoratore, la sua carriera accademica è accompagnata in parallelo dall’attività lavorativa e sindacale in fabbrica, garantendogli la giusta dose di esperienza che, unita allo studio e alla passione, ha portato alla nascita di questo libro.

«Rivoluzione sociale. “Critica fascista” e il Corporativismo» (Aga Editrice, 2015)
Tra le due guerre, il corporativismo costituì per molti intellettuali italiani la «nuova scienza economica» capace di porsi oltre le teorie economiche comuniste e liberali. Il quindicinale «Critica Fascista», magistralmente diretto da Giuseppe Bottai, fu il palcoscenico privilegiato dei dibattiti su tutti i temi sociali dell’epoca: il ruolo del sindacato, la costruzione dell’edificio corporativo, lo studio economico dei paesi esteri, il Convegno di Ferrara, il rapporto con la Rivoluzione Francese e l’anticapitalismo tra i principali. Sergio Panunzio, Camillo Pellizzi, Ugo Spirito, Berto Ricci: solo un piccolo esempio dei molti protagonisti di questo profondo momento di riflessione economica, insuperato dall’Unità ai giorni nostri. Gli Usa per primi studiarono le riforme fasciste e i suoi fermenti culturali, traendo ispirazione per il New Deal. Attraverso «Critica Fascista» possiamo ancora oggi trarre linee guida contro la crisi finanziaria, e respirare la tensione ideale che caratterizzò spunti e articoli di chi sognò per l’Italia una rivoluzione sociale.

di FRANCESCO CARLESI nato a Roma nel 1985, laureato in Scienze Politiche – Relazioni Internazionali con lode, ha conseguito due master in «Euro-progettazione» ed in «Geopolitica e Sicurezza globale». Redattore dei giornali online «L’Intellettuale dissidente» e «Il Primato nazionale».

All’interno della conferenza verrà presentato anche il recentissimo libro scritto da Carlesi sulla figura di Craxi, che si inserirà a fagiolo sull’analisi politico-economica dell’Italia nel periodo così definito di “Tangentopoli” …

«Craxi L’ultimo statista italiano» (Circolo Proudhon, 2016)
A tanti anni dalla scomparsa Bettino Craxi rimane sicuramente una delle figure più interessanti e dibattute del nostro tempo. Se si vuole capire a fondo il panorama politico italiano della Prima Repubblica, nella fase calda che abbraccia il periodo 1976 (anno della sua elezione a segretario) – 1994 (anno della definitiva sconfitta, nel pieno degli scandali di Tangentopoli) non si può prescindere dalla sua figura. Craxi fu, nel bene e nel male, indiscusso protagonista di una stagione i cui postumi hanno condizionato e condizionano in maniera indelebile la politica: si pensi solamente all’ascesa di due figure come Silvio Berlusconi ed Antonio Di Pietro, le cui storie si intrecciano indissolubilmente con quella dell’ex leader del Psi. Questo saggio, ampliato in appendice dai discorsi più significativi del leader socialista, riscopre con un approccio nuovo la vita e l’operato di questo “animale politico”, esponente dannato di una classe dirigente che, con tutti i suoi errori, si dimostrò comunque capace di assicurare un ruolo industriale al Paese, nonché un primato internazionale che garantì alcuni spazi autonomi in politica estera.