Abruzzo. NEL GIORNO DELL’ ADDIO A FABRIZIA ,I GIOVANI UDC ABRUZZESI CHIEDONO ALLA POLITICA DI NON LITIGARE MA DI RIDARE SPERANZA AI GIOVANI .
Nel giorno dell’ addio a Fabrizia Di Lorenzo, i giovani Udc abruzzesi si stringono attorno ai familiari, Gaetano, Giovanna e Gerardo, ed a tutta la comunità di Sulmona. Rivolgono il loro saluto affettuoso a Fabrizia, vittima del terrorismo. “I suoi grandi ideali, i suoi forti valori, il suo coraggio- si legge in un documento del Coordinamento regionale dei Giovani UDC- resteranno scolpiti nei cuori degli abruzzesi”. In questa giornata triste per l’Abruzzo, deve far riflettere tutti il richiamo del vescovo di Sulmona Spina, “sulla nostra terra amata che non riesce a dare speranza alle giovani generazioni che cercano lavoro. Quel lavoro che dà dignità alle persone umane”. “Viviamo una realtà amara: noi giovani siamo i più colpiti da una lunga crisi economica, che si trascina da molti anni. Non solo per il tasso di disoccupazione che ha superato il 40%, ma anche per la fiducia che si è incrinata nei confronti delle Istituzioni- aggiungono i giovani UDC- Molti di noi giovani , troppi, cercano speranza in altre terre che ancora sanno concedere occasioni. Fabrizia faceva parte di questo esercito di espatriati” . Riccardo Cicchetti, coordinatore regionale dei Giovani UDC, spiega. “Alla politica abruzzese diciamo con forza : basta chiacchiere, basta litigi, basta demagogia, basta propaganda sterile. Si cambi registro in Abruzzo : bisogna riorganizzare la nostra speranza nel futuro. Non abbiamo bisogno di promesse, ma di occasioni giuste per costruirci la nostra vita. Le nuove generazioni si sentono tradite e deluse da una politica che sa solo litigare e da un modello sociale di sviluppo che dimentica la persona”. Nel documento, condiviso anche dal segretario regionale del partito Enrico Di Giuseppantonio,si legge ancora: “chiediamo ai nostri coetanei di scendere in piazza per il lavoro. Quel lavoro ,che come ha ricordato Papa Francesco , “non è solo occupare del tempo o guadagnare dei soldi, ma è fonte primaria di dignità per la persona e per il senso di una vita orientata al futuro e alle relazioni con gli altri” .