di Paolo Biagetti
“”Mi ricordano, i tuoi quattro cubi smaglianti di colori, chissà perché, una musica particolarissima, impercettibile ma reale, che accompagna l’abissale danza dei corpi celesti. Avrai già sentito parlare della musica pitagorica delle sfere che ingloberebbe il principio metafisico in base al quale tutte le relazioni matematiche rivelano non solo “rapporti quantitativi” ma anche qualità che si estrinsecano “in numeri, forme e suoni” che rispondono a criteri di armonica proporzione.
Li hai ideati come cubi anziché come sfere, ma è proprio la loro disconforme presenza a suscitare quell’emozione profonda che s’esperisce di fronte ad un’opera d’arte che tutto trasforma e tutto fa sussistere in uno spazio che solo i veri artisti conoscono, lo spazio dove la parola diventa carne del pensiero che prende nuovissima, unica “forma”. Se avessi disegnato delle sfere, avresti creato elementi scontati …
Ma quei “cubi”, sono anche scatole di doni augurali, per chi li riceve, che provengono dallo spazio infinito come attratti dalla forza di gravità della tua anima d’artista. Ogni loro lato è un tuo quadro, non ci vuol tanto a scoprirlo, e le mitiche multicolori fantasmagorie anamorfiche dei racconti che vi hai tracciato valgono di per sé la sostanza del dono augurale. Inutile conoscere il contenuti dei quattro “pacchi”. Che bello, anzi, pensarli come un lancio di dadi che recheranno sempre e comunque, come complessivo risultato, lo splendore di una cosa Nuova come una Rinascita eterna.””