L’Aquila, lì 16.12.2016 – “Davvero sconcertante il silenzio della Regione e della Asl sullo sversamento di sostanze inquinanti dai laboratori dell’INFN nella condotta del Gran Sasso ed altrettanto sconcertante che la Ruzzo reti minimizzi l’accaduto con la scusa che si tratti di un episodio accaduto la scorsa estate. L’inquinamento comunque c’è stato ed è necessario spiegarne le conseguenze e gli effetti”. Queste le parole del Consigliere del M5S, Riccardo Mercante, che ha depositato una interrogazione alla Giunta diretta a far luce sui recenti accadimenti ed a conoscere le reali condizioni della sorgente del Gran Sasso. “Ci sono voluti più di tre mesi – ha spiegato Mercante – per essere informati dello sversamento di sostanze tossiche, che sembrerebbero le stesse che, nel lontano 2003, determinarono lo stato di emergenza ambientale, da parte dei laboratori del Gran Sasso. Nessuno, Asl e Regione in primis, si è degnato di far sapere ai cittadini cosa stava accadendo e tantomeno che le acque destinate all’uso quotidiano fossero inquinate. Una omissione gravissima visto che, in questo caso sono in gioco la salute e l’incolumità pubblica ed era, quindi, un preciso dovere, da parte delle Autorità, informare tutti sin dalla scorsa estate, da quando, cioè la Asl ha constatato l’inutilizzabilità delle acque.
Per anni – ha continuato Mercante – ci hanno decantato i pregi e le qualità delle acque della sorgente del Gran Sasso. Adesso, invece, si scopre, e solo perché hanno dovuto dichiarare lo stato di emergenza idrica, che le acque sono inquinate, che non sono sufficienti a coprire l’intero fabbisogno e che bisogna ricorrere ad altri bacini previo trattamento nel potabilizzatore di Montorio al Vomano. Ci obbligano, in sintesi, a pagare di più per avere in cambio un’acqua di minore qualità.
Ritengo, pertanto – ha concluso Mercante – che sia ora, alla luce di quest’ultimo gravissimo accadimento, che Regione, Asl e Ruzzo reti, che fino ad ora sono state piuttosto reticenti sull’argomento, ci spieghino chiaramente come stanno davvero le cose e se e con quali rischi sia possibile per i cittadini continuare ad utilizzare l’acqua del rubinetto. Domande puntuali, quelle contenute nella mia interrogazione, alle quali la Giunta questa volta non potrà sottrarsi”.