I RISULTATI DEL PROGETTO ‘ANTIMICROBIAL STEWARDSHIP’
Milano, 3 dicembre 2016 – La presenza di farmacisti ospedalieri esperti di infezioni in corsia non solo porta vantaggi organizzativi ma anche economici. La prova arriva dal progetto “Antimicrobial stewardship” di SIFO, la Società italiana dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle Aziende sanitarie, che si è svolto nel corso dell’ultimo anno. Il progetto, lanciato lo scorso anno dal congresso di Catania, si è concretizzato nel 2016 e in queste ultime settimane sono arrivati i risultati. Oggi sono stati presentati al XXXVII Congresso nazionale SIFO in corso a Milano fino a domenica.
QUANTI FARMACISTI E DOVE – Il progetto ha coinvolto 12 farmacisti (sei borsisti e sei tutor) che dall’autunno scorso hanno trascorso 12 mesi di lavoro in sei centri ospedalieri: a Torino, Milano, Alto Vicentino di Thiene (Vicenza), Ferrara, Sassari e Acquaviva delle Fonti (Bari). Dopo aver svolto un corso di formazione, questi professionisti hanno lavorato come farmacisti di reparto e, in collaborazione con i medici, hanno monitorato l’andamento dei casi di infezioni verificatisi durante i ricoveri in ospedale, occupandosi in particolare di gestire l’impiego dei farmaci antifungini e antimicrobici, controllando la preparazione, la scelta delle terapie, l’appropriatezza e anche le scorte. Il tutto facendo riferimento alle linee guida dei singoli ospedali.
I RISULTATI – Complessivamente, i farmacisti coinvolti nel progetto (tra i tutor c’erano esperti SIFO ma anche di altre enti e microbiologi di rilievo) hanno esaminato 3.294 cartelle cliniche. Il loro lavoro ha fatto registrare, negli ospedali in cui hanno operato, un aumento medio del 42% nello switch dalla terapia antibiotica iniettabile a quella orale; un miglioramento del 5% nella correzione della posologia, una riduzione del 34% delle scorte di farmaci nell’armadio di reparto; un aumento del 4% delle segnalazioni di allergie e un aumento del 275% nella rilevazione delle reazioni avverse ai farmaci, quindi un vero e proprio ‘boom’ di quella che viene definita farmacovigilanza attiva. Si è registrato, infine, un miglioramento anche nella preparazione dei farmaci e antibiotici in reparto.
CONTRASTARE IL FENOMENO DELLE FARMACO-RESISTENZE – Il progetto non lascia dubbi sui benefici che la presenza di un farmacista esperto di infezioni presente in reparto può portare, sia dal punto di vista organizzativo che economico. Del resto, il progetto “Antimicrobial stewardship” è nato proprio con l’obiettivo di portare un risparmio dato da una miglior gestione organizzativa, oltre che di dare un contributo al contrasto della diffusione delle farmaco-resistenze, spesso conseguenza dell’utilizzo non appropriato di un antibiotico per la cura di un’infezione. Il fenomeno, che si sta diffondendo sempre più in Italia, è molto preoccupante dal punto di vista sanitario, sia in termini clinici che economici, ed è ormai al centro dell’attenzione e del confronto tra esperti a livello nazionale e internazionale. SIFO, inoltre, si prefiggeva anche di migliorare l’assistenza per i pazienti, offrendo loro la terapia migliore e più appropriata.
ARRIVA IL MANUALE FORMATIVO – “L’ottimizzazione dell’uso degli antibiotici ha il triplice obiettivo di migliorare il percorso assistenziale nei confronti del paziente e quindi anche l’esito del trattamento, garantire una terapia che risponda ai criteri di costo-efficacia, e ridurre gli effetti avversi dei farmaci stessi, oltre che prevenire l’insorgenza di resistenze indesiderate alle terapie antibiotiche”, afferma Piera Polidori, vicepresidente SIFO e responsabile del progetto. “I programmi ospedalieri di gestione degli antimicrobici, proprio come quello che abbiamo sperimentato in questa esperienza ‘pilota’, sono pertanto elementi necessari per l’attuazione di una politica degli antibiotici nelle strutture assistenziali” Ora, dal progetto, verranno realizzate una serie di schede formative, che insieme ai risultati confluiranno in un manuale formativo sulla tematica delle infezioni, in uscita all’inizio del 2017. La SIFO sostiene fortemente progetti volti al miglioramento costo-efficacia della gestione del le terapie grazie all’intervento del farmacista clinico/di dipartimento.
Il progetto dedicato all’Antimicrobial stewardship di SIFO prendeva le mosse dal precedente progetto del ‘Farmacista di dipartimento’ in ambito oncologico, che cinque anni fa ha visto la Società dei farmacisti al lavoro, in collaborazione con il ministero della Salute, per promuovere la figura del farmacista di reparto esperto in oncologia.
CHI SONO I FARMACISTI DI SIFO – La società scientifica SIFO, che conta oltre 3.000 iscritti, raccoglie la quasi totalità dei farmacisti pubblici dipendenti dal Servizio sanitario nazionale e quelli dipendenti dalle strutture ospedaliere private. Sono i farmacisti ospedalieri che, dopo un percorso universitario di base e un periodo di specializzazione che nell’insieme durano circa nove anni, si occupano di seguire il processo di acquisto, gestione e distribuzione di tutti i beni farmaceutici, per assicurare ai pazienti un’assistenza farmaceutica sicura, appropriata ma anche sostenibile per il Sistema sanitario nazionale. E dalle loro mani passa la stragrande maggioranza della spesa sanitaria nazionale.