Dalla Svizzera all’Emilia Romagna, dalla Repubblica di San Marino alla Sicilia: moltissimi gruppi di soccorritori, volontari e non, si sono mobilitati per portare aiuto alle popolazioni colpite dall’emergenza che ha colpito l’Abruzzo e la provincia teramana in particolare. Tra i soccorritori, in prima linea nelle operazioni di aiuto ai paesi dell’entroterra teramano rimasti isolati, il Comune di Colledara desidera esprimere un plauso particolare ai volontari dell’associazione Giacche Verdi di Roseto degli Abruzzi che, accompagnati da altri volontari autonomi, continuano a dare il loro contributo nelle zone colpite da terremoto e neve.
Si è rivelata particolarmente fruttuosa la collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Colledara, guidata dal sindaco Manuele Tiberii e dal vice sindaco Gesidio Frale, e i volontari dell’associazione ambientalista e di protezione civile “Giacche Verdi”, che hanno formato per l’occasione un gruppo d’intervento attivo guidato dal presidente provinciale Daniele Scocchia il quale, attraverso la rete di contatti con i comuni del territorio, è riuscito a garantire insieme al gruppo un’efficiente strategia di azione grazie alle segnalazioni mirate delle istituzioni coinvolte. I volontari delle Giacche Verdi, efficacemente coordinati e muniti di mezzi e strumenti da lavoro – un volontario ha portato un Quad da Modena – sono intervenuti in soccorso delle popolazioni colpite dalle conseguenze del sisma, del maltempo e dall’interruzione della corrente elettrica, in particolare nelle località di Castiglione delle Valle e Ornano, registrando la splendida ospitalità degli abitanti del posto. Hanno, inoltre, condotto operazioni di soccorso anche in località Befaro di Castelli e ad Atri.
Dalla pulizia delle strade dalla neve e dal ghiaccio al rifacimento di impianti elettrici industriali compromessi da terremoto e gelo, dal trasporto di materiali di prima necessità all’aiuto a persone anziane: i volontari raccontano di storie che riscaldano il cuore. Come l’anziano ottantottenne di Castiglione della Valle che, rimasto l’unico abitante della frazione, non ha voluto abbandonare la sua casa e i suoi animali e, dopo essere stato raggiunto dai volontari con notevoli difficoltà dovute a frane, neve altissima e querce cadute che intralciavano il passaggio, non ha esitato a offrire cibo e vivande ai presenti, scaldando il clima con racconti che parlano di una tempra forte, la tempra che caratterizza la gente d’Abruzzo, da sempre descritta come forte e gentile. O l’anziana signora di Colledara che, piccone alla mano per rompere il ghiaccio, mantiene calma e simpatia facendo rime dialettali o ancora l’anziano signore di Befaro, che ha rallegrato lui i volontari, intonando a ritmo storie accadute in un Abruzzo ormai lontano. Come dice una volontaria: “Tutto quello che si fa ha una motivazione, anche personale. Io andavo in cerca di Umanità ed è molta di più quella che mi è tornata indietro”.
Colledara, lì 31/01/17