I cittadini, temiamo, saranno ormai sbigottiti dal frastuono che da qualche settimana tenta di raggiungere l’opinione pubblica sul tema dell’ospedale.
Proviamo, allora, a diradare la cortina fumogena delle chiacchiere.
Il Cittadino Governante il 28 novembre scorso di fronte al fatto ormai evidente del rischio di perdere l’ospedale, cosa di cui nessuna forza politica stava accorgendosi, diffuse una lettera aperta in forma di riflessione e proposta per cercare di unire tutte le forze consiliari, sia di maggioranza che di opposizione, intorno ad una piattaforma rivendicativa di un ruolo strategico per Giulianova nella rete ospedaliera provinciale.
Tutti sono tornati a parlare di ospedale: è ripartito il solito teatrino in cui varie forze politiche continuano a rinfacciarsi le responsabilità sul declino e sulla fine del nostro ospedale, alcune si sono perfino appropriate della nostra proposta (di cui, evidentemente, hanno colto la bontà) senza riconoscerne la paternità, altre indugiano su sterili posizioni demagogiche.
Insomma a noi pare che sull’ospedale di Giulianova questa babele di voci, ansiose solo di addossare la colpa agli altri e di mettersi in evidenza, stia generando una confusione dove ormai tutti – persino i malcapitati cronisti – fanno fatica a capire qual è la vera materia del contendere.
A chi si fosse distratto, vorremmo far notare che la lettera aperta del 28 novembre 2016 indirizzata a sindaco, consiglieri comunali, comitati di quartiere e cittadinanza era ben oltre le sterili polemiche, fatte di demagogiche accuse reciproche sulle responsabilità del declino dell’ospedale di Giulianova. In quella lettera abbiamo proposto, costruttivamente, un terreno più avanzato di discussione per definire una linea che possa fare breccia laddove si decidono le sorti della rete ospedaliera teramana. O si capisce questo, oppure oggettivamente si rema contro la città per un miserabile pugno di voti che nulla aggiunge al bene comune. Per questo invitiamo tutti di nuovo a leggere la lettera aperta e a fare uno sforzo di assunzione di responsabilità per tutelare al meglio, insieme, la città.
Nella lettera aperta i punti salienti sono:
· denuncia dell’inconcludenza di tutti per 20 anni,
· svelamento del rischio di perdita dell’ospedale,
· nostra innovativa proposta strategica sul ruolo del nosocomio giuliese,
· invito alle forze politiche a costruire intorno ad essa tutte insieme l’unità di intenti per conferire forza alla città.
La novità strategica da noi introdotta è stata quella di dire: si smetta di porre al centro il tema del contenitore, si parli, invece del contenuto, e cioè quale tipo di ospedale prevedere a Giulianova nell’ambito della rete ospedaliera teramana.
Concordiamo sul fatto che quattro ospedali per acuti (Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero) nell’ambito nella provincia non sono più sostenibili e sono anche irrazionali sotto il profilo della qualità, della sicurezza e dell’efficienza, ma riteniamo che non possa far fronte alla domanda di cura di tutti gli abitanti della provincia e di tutti i turisti che affollano la costa teramana in estate l’ospedale unico di cui si va parlando con l’appendice di un piccolo ospedale di base a Sant’Omero per far fronte alla mobilità passiva verso le Marche.
Noi abbiamo proposto, invece, che nella nostra città (strategicamente collocata in maniera baricentrica sulla costa teramana e molto ben collegato con le altre località) sulla base delle norme nazionali sugli standard ospedalieri, ci sia un ospedale di primo livello(previsto per bacini di utenza fra i 150.000 e i 300.000 abitanti), uno dei due per acuti della provincia.
E abbiamo specificato che ospedale di primo livello significherebbe: conferma di tutti i reparti ancora esistenti ( ma in forma autonoma e non dipendenti dall’O.C. di Teramo), riapertura di tutti quelli chiusi negli anni passati come Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Otorinolaringoiatria e Urologia, acquisizione di nuovi come Oncologia, Neurologia e Oculistica, oltre all’Osservazione Breve Intensiva accanto al Pronto Soccorso.
Questo sarebbe anche un modo serio ed efficace di rispondere al grosso problema della mobilità passiva che porta molti pazienti della nostra provincia a rivolgersi fuori provincia e fuori regione, visto che il mantenimento dell’ospedale di Sant’Omero non riesce a frenare l’esborso di oltre 60 milioni di euro annui (!) da parte della ASL di Teramo.
Il sindaco ha accolto il nostro invito ed ha convocato il tavolo di lavoro istituzionale che sta elaborando il documento da approvare in consiglio. Attualmente non tutti i gruppi consiliari sono presenti. Noi auspichiamo che prima di tornare in consiglio decidano responsabilmente di essere presenti tutti per contribuire alla stesura unitaria del documento con le richieste da inviare alla Regione ed alla ASL.
La linea dell’ospedale di primo livello a Giulianova sarà vincente se saremo uniti in città, se coinvolgeremo tutta la cittadinanza e se avremo il sostegno di tutti i consigli comunali e le popolazioni delle città costiere e dell’immediato entroterra.
Il Cittadino Governante è pienamente impegnato in questa battaglia e per questo sta contribuendo ai lavori del tavolo istituzionale e promuoverà un’assemblea pubblica il 28 gennaio al Kursaal alle 17 sul tema dell’ospedale di Giulianova a cui sono invitati, sin da ora, tutti i cittadini, i comitati di quartiere, gli operatori sanitari e le forze politiche e sindacali.
IL CITTADINO GOVERNANTE
associazione di cultura politica