di Alessia Stranieri
Ad un mese dai terribili eventi calamitosi che si sono abbattuti sull’Abruzzo torna nella città aprutina la stagione di prosa della “Primo Riccitelli” di Teramo. Il Teatro Comunale ha accolto ieri sera i tanti abbonati e non che hanno deciso di trascorrere due ore di svago lontano dalle avversità che giornalmente si registrano e preoccupano la provincia teramana. Uno scroscio di appalusi ha accolto i protagonisti Raoul Bova e Chiara Francini, diretti in “Due”, commedia moderna e attuale, da Luca Miniero, noto regista di tanti film (da Benvenuti al Sud a Non c’è più religione) che, dopo anni di televisione e cinema, si mette alla prova in teatro. La pièce, ambientata in una stanza vuota, snocciola via via quelle che sono le speranze e le paure di una coppia che inizia un percorso insieme: Marco, Raoul Bova, è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, mentre la sua fidanzata Paola, Chiara Francini, lo incalza interrogandolo sul loro futuro, su come saranno tra 20 anni. La diversa visione della vita insieme emerge prepotentemente nelle differenze fra maschile e femminile. Entrambi i due giovani evocheranno facce e personaggi del loro futuro e del loro passato: genitori, amanti, figli, amici che come in tutte le coppie turberanno la loro serenità. “Due” è lo specchio della realtà odierna: le paure, le ansie, le aspettative di una coppia, di due persone che intraprendono un percorso di vita insieme e si interrogano su quel che sarà del loro amore a distanza di anni. Una introspezione prevalentemente femminile, di donne che si discostano dal passato, che hanno vissuto una evoluzione e che, pur mantenendo i valori tradizionali, sono donne moderne che non solo non hanno più paura di domandare, ma pretendono risposte da un’interlocutore capace di infondere sicurezza. L’interpretazione della Francini è travolgente, una vera forza della natura. L’attrice toscana dimostra di essere un’artista completa capace di coinvolgere e divertire il pubblico con la fresca spontaneità e l’incredibile mimica che la contraddistingue. Mai paga sul palco, salta, canta, balla e trascina il partner Raoul Bova che, leggermente impacciato nei passi di danza, si riscatta con un gesto atletico. Il bell’attore romano, che ha dichiarato di volersi mettere in gioco con questa nuova avventura teatrale, ricopre un ruolo indubbiamente più introverso e meno appariscente della collega che, con la sua esuberanza toscana, ne offusca un po’ la presenza scenica, ma rimane indiscutibile la sua esperienza e bravura. Il pubblico teramano ha mostrato il suo apprezzamento per la commedia di Miniero e ha risposto con un sentito applauso al saluto e sostegno che Bova e la Francini hanno rivolto, dal palco, alla popolazione abruzzese in difficoltà. I due attori inoltre, all’uscita dal teatro, non si sono tirati indietro: si sono concessi con simpatia ai numerosi spettatori che li attendevano per un selfie e un autografo.