Editoria. Paolo De Lucia firma la presentazione del nuovo lavoro di De Francesco, alias Elìaba, in Fuori dal baratro! Cultura cittadina e perversioni moderne

In principio, quando  Donato De Francesco pubblicò Così parlò Zì ‘Ntonie, l’analfabeta, stampato in tre edizioni, il Professor Paolo De Lucia, giuliese doc e docente di Filosofia all’Università di Genova, ne parlò come «uno dei più interessanti ed originali pensatori contemporanei». Ora De Lucia firma la presentazione del nuovo lavoro di De Francesco, alias Elìaba, in Fuori dal baratro! Cultura cittadina e perversioni moderne (I Libri di Emil, pp. 384, € 19), un volume che in pochi giorni ha fatto molto rumore.

Prima di Copertina De FrancescoDe Francesco, il “filosofo-contadino” di Sant’Eusanio del Sangro, attraverso le parole del mitico Zì ‘Ntonie, tutte impregnate di saggezza popolare, sgretola il mondo che ci governa e il modernismo imperante, e prorompe nel tessuto culturale italiano offrendo la visione di una vita diametralmente opposta a quella che viviamo oggi. Per questo motivo, il libro è da sconsigliare vivamente a chi crede ed è convinto di vivere nel migliore dei mondi possibile: ne ricaverebbe fastidio, se non irritazione.  Se prima il leit motiv del suo scritto era incentrato sulla rivalutazione della cultura contadina, quella onesta, leale e sincera che non ha ceduto ai tanti compromessi dell’attuale società, in questo nuovo volume (questa volta pubblicato da un editore nazionale del gruppo Odoya), De Francesco mette sotto accusa tutto e tutti, rivalutando comunque quella cultura “altra”.. «La città è la follia delle solitudini, la campagna è la comunicazione delle differenze» scrive l’autore, dunque «cancerogena», come ha sottolineato il giornalista Paolo Martocchia in una recensione del volume sul sito de “Il Conservatore”. La democrazia? E’ il sistema politico più adatto «per continuare a imbrogliare l’opinione pubblica e a tenerla sotto controllo, senza che essa se ne accorga». E il concetto di preminenza della persona? Zi ‘Ntonio disse: «Nel dopoguerra Dossetti, La Pira e Fanfani (i “professorini” riuscirono a far passare e inserire nella nuova Costituzione il concetto: evidentemente non si accorsero che stavano solo portando avanti un disegno malefico ideato da Satana» Del resto, scrive De Francesco, «ai nostri tempi è semplicemente patetico mettersi a fare i moralisti: gli uomini sono diventati assolutamente inetti a qualsiasi forma di vero bene; oggi gli altri non possono offrirci che droga». A differenza dei contadini di un tempo, oggi l’autore identifica due specie di persone dotate di Ragione Ipertrofica: gli “ipocriti bugiardi” e gli “arroganti”: i primi dicono il contrario di ciò che pensano, i secondi si ritengono i depositari della Verità, senza rendersi conto di essere dei bugiardi inconsapevoli. Ciò che li accomuna è la maldicenza. La Ragione, camuffandosi da “spirito”- ha ridotto l’uomo a una macchina, a merce, pronto a vendersi al miglior offerente per poter sopravvivere.  Non è finita. Perché De Francesco mette sotto accusa anche la storia, che ci ha tramandato una serie di eventi anomali e insoliti (prodotti da avventurieri assetati di potere e di privilegi) omettendo di raccontarci gli effetti nefasti degli stessi eventi sul resto dell’umanità che di quegli eventi era vittima. E la chiesa? Invece di darci una testimonianza coerente del Messaggio che andava annunziando, ha degradato il Vangelo a inerte dottrina, ossia a pura ideologia che -come tutte le ideologie-  induce i seguaci a “pensare bene” e a “razzolare male”: «Una chiesa assetata di ricchezze e di potere, che aveva legittimato le Crociate, gli inquisitori e i roghi, già ormai da secoli aveva alterato il vero significato del messaggio di Cristo». Sia “Modernismo” sia “tradizionalismo” sono ambedue portatori di una menzogna di base e di alcune mezze verità marginali, «ovvero l’accettazione acritica della “logica del mondo”, di quella logica che sta a fondamento del Sistema culturale che ci guida e ci imprigiona». Zi ‘Ntonie concluse: il Vangelo non bisogna capirlo per poterlo vivere, ma bisogna viverlo per poterlo capire.  Un libro “politicamente molto scorretto”, che mette sotto accusa tutto il sistema politico-culturale che ci governa, responsabile di disastri ambientali, di caos sociale e di induzione dell’umanità all’autodistruzione.

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SCHEDA TECNICA

Elìaba [Donato De Francesco], Fuori dal baratro! Cultura cittadina e perversioni moderne (Dissertazioni, 33), Presentazione di Paolo De Lucia, I Libri di Emil, Bologna 2016, pp. 384, € 19.