Dopo terremoti e maltempo l’Abruzzo prova a contare i danni, ma purtroppo non ci sono interventi appropriati da parte del Governo.
Nel decreto terremoto non si è presa in considerazione l’allargamento a vari comuni abruzzesi della zona del “cratere sismico “, nonostante la Regione Abruzzo lo chieda giustamente da tempo per fronteggiare emergenze gravissime.
Le scuole di città importanti come L’Aquila e Teramo e di tanti altri comuni hanno le scuole chiuse perché tardano gli esiti di vulnerabilità sismica e i Sindaci sono giustamente preoccupati dall’assumersi responsabilità che non competono alla loro funzione, e giustamente non vogliono risponderne in sede penale e civile.
È’ grave che il Governo si sia limitato nel fronteggiare i danni della grande nevicata alla sola deliberazione sullo stato di emergenza del 20 gennaio 2017.Non basta.
Si sottovaluta così in modo gravissimo il danno enorme che gli abruzzesi hanno subito con la grande nevicata della seconda decade di gennaio.
In agricoltura la Coldiretti ha stimato un danno di 52 milioni di euro per agricoltori e allevatori, con diecimila capi di bestiame morti, stalle crollate, mancata produzione di latte con ripercussioni negative sull’intera filiera lattiero-casearia.
Il settore turistico, della accoglienza e della ristorazione, è fermo da un mese.
Centinaia di imprese artigianali e commerciali hanno perso molti giorni di attività produttiva e sono migliaia i lavoratori che per questo non hanno maturato un reddito, nè hanno avuto accesso ad ammortizzatori sociali.
E ora con 20 milioni di tonnellate di neve che si sono sciolti, frane, smottamenti e dissesti idrogeologici stanno interessando tantissimi comuni collinari e montani.
È’ a rischio la viabilità di intere vallate e zone interne.
Per questo è necessario che il Governo vari un decreto che ha i requisiti costituzionali della necessità e dell’urgenza, per affrontare il dramma economico, sociale ed ambientale che sta vivendo l’Abruzzo.
Autorevoli commentatori di grandi quotidiani come il Corriere della sera ne hanno parlato apertamente in questi giorni a testimonianza che la nostra richiesta non ha nessuna valenza campanilistica. L’Italia deve aiutare l’Abruzzo a risollevarsi, in particolare la sua agricoltura, il suo turismo, e il sistema economico complessivo delle aree interne.
E’ necessario un investimento massiccio per la messa in sicurezza del territorio abruzzese, a partire dalle scuole, dagli edifici pubblici e dalle strade.
Dunque chiediamo un decreto del Governo per l’Abruzzo, subito e con risorse adeguate per fronteggiare i danni provocati dal terremoto e dalla grande nevicata di gennaio.
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