CARDI GALLERY | LONDRA
Andy Warhol: Shadows and Knives 2 marzo – 30 giugno 2017, Londra
La Galleria Cardi di Londra è lieta di presentare Andy Warhol: Shadows and Knives. In mostra una serie di opere concepita dall’artista nel 1978. Nel 1978, all’età di 50 anni, Andy Warhol intraprende la produzione di un corpo monumentale di lavori intitolato Shadows, con l’aiuto del suo entourage della Factory. Concepito come un unico quadro composto da più parti, il cui numero finale è determinato dalle dimensioni dello spazio espositivo, Shadows raccoglie centodue tele serigrafate che ufficializzano la precedente ricerca sull’astrazione da parte dell’artista. Quattordici tele di questo progetto sono in esposizione alla Galleria Cardi di Londra. Lo sfondo di Shadows è stato realizzato mediante l’utilizzo di un supporto spugnoso e presenta una tavolozza di colori vivaci tipica di Warhol, mentre le striature e le scie aggiungono movimento alle tele. Sono state utilizzate sette od otto diverse lastre per creare la serie, come è evidente osservando i piccoli spostamenti in scala delle aree scure e la presenza arbitraria di macchie di luce. Le “ombre” si alternano tra le stampe positive e quelle negative mentre marciano lungo le pareti della galleria. Nel focalizzarsi sull’ombra per concepire la luce – ossia scintille di colore – Warhol torna ad uno dei temi fondamentali dell’arte: la percezione. In un’intervista del 1978 con l’autore Patrick Smith, Ronnie Cutrone racconta il processo di creazione di Shadows. “Nel caso di Shadows, ho preso pannelli opachi e pezzi di cartone, li ho disposti… e poi fotografati”. Sviluppata la pellicola, i negativi furono portati allo studio di Warhol in modo tale che potessero essere selezionate le immagini caratterizzate dalle ombre più interessanti. Quelle foto furono sviluppate in bianco e nero in un formato di 20 x 25 cm. Da questa prima selezione fu fatta un’ulteriore scrematura e la decisione finale si tramutò nella scelta di lucidi di piccole e grandi dimensioni. Andy e Ronnie posizionarono poi i lucidi sulla carta bianca per vedere come le immagini ombreggiate si combinavano insieme. I lucidi selezionati sarebbero successivamente stati trasformati in stampe serigrafiche. Andy dipinse poi lo sfondo dei quadri di piccole dimensioni con un pennello. Mentre, per i pannelli più grandi, realizzati successivamente, Andy utilizzò un mocio da cucina, acquistato nel negozio di May Department, situato tra la 14^ strada e Union Square vicino al suo studio. In questo modo ottenne colpi più grandi di “pennello” che aumentarono la consistenza della superficie dipinta. Nonostante l’apparente uso della tecnica della ripetizione, il “metodo macchina” di Warhol non è altro che mera riproduzione a mano. Un fatto significativo e intrigante circa il progetto di Shadows è la irriproducibilità della sua apparente riproduzione: ogni Shadow, progetto fondamentalmente pittorico, corrisponde ad una forma che rivela, con precisione e consapevolezza, il suo spazio, dirigendo lo sguardo dello spettatore verso la luce. Il soggetto centrale di ogni Shadow è la percezione. La serie di Shadows è capace di evocare un sentimento spirituale di calma e meditazione nello spettatore in piedi nella stanza in cui è installata. Le opere di questa serie sono efficacemente contemplabili come un gruppo, o anche individualmente con i propri colori unici e gli sfondi pittorici che rendono le forme stesse astratte e apparentemente diverse. Questi sono dei dipinti forti che non possono essere ignorati. Con questa mostra la Galleria Cardi riconferma il suo interesse per gli storici artisti nazionali e internazionali. |
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