Abruzzo

M5S SU INDAGINI PESCARAPORTO

M5S SU INDAGINI PESCARAPORTO
“Ci sarà pure un giudice a Berlino!” Queste erano le parole del mugnaio Arnold di Potsdam di fronte alle tante ingiustizie subite delle istituzioni di fronte alla sottrazione prima dell’acqua e poi di tutto il suo Mulino da parte di un signorotto del tempo.
E a Berlino fu addirittura il sovrano di Prussia Federico il Grande a vestire i panni del giudice supremo, che dette giustizia al piccolo mugnaio punito dall’arroganza di un potere colluso e corrotto.
 
Ed ora anche a Pescara dobbiamo sperare che ci sia un giudice, come Federico il Grande, che riesca a far luce sulla complicata vicenda della Pescaraporto. 
Un giudice supportato dalla Squadra Mobile che, proprio in questi giorni, ha visitato il Comune di Pescara per prelevare i documenti utili a ricostruire una storia intricata, quasi da romanzo giallo nel quale a soccombere, ancora una volta, pare sia soltanto il bene pubblico. 
 
<Speriamo venga fatta finalmente luce su tutte le “sviste” delle istituzioni>  afferma la consigliera Erika Alessandrini < che, quando si doveva difendere il bene pubblico, si sono schierate invece a fianco del privato. Istituzioni che hanno sfornato leggi, pareri e consulenze che mortificano le speranze di tutti quei pescaresi che vorrebbero norme uguali per tutti ed una città più bella e vivibile.>
 
<Oggi, finalmente> prosegue la consigliera  <qualcuno potrà capire meglio di noi perché il Consiglio comunale non fu interpellato quando venne rilasciato il permesso di costruire originario in deroga al Prg per realizzare palazzi privati su un area destinata dal Pp 2 a parco pubblico.
Qualcuno potrà sapere, e magari spiegarci, perché ogni volta che in aula si voleva discutere di Pescaraporto, molti consiglieri comunali scappavano, facendo mancare il numero legale, impedendo di fatto di prendere decisioni che avrebbero potuto interferire con i lavori in corso nel cantiere più chiacchierato di Pescara.
Qualcuno potrà dirci con chiarezza e lucidità perché a Porta Nuova nessuno può costruire in zona di esondazione, tranne uno.>
 
<Alla fine di questa storia> conclude < ci piacerebbe capire se a Pescara la legge vale per tutti allo stesso modo oppure se l’azione della pubblica amministrazione è stata condizionata da manovratori che dall’alto dettavano ordini e muovevano pedine.  Vorremmo capire se di fronte alla scomparsa di un parco pubblico sul mare ci sono stati mandanti ed esecutori materiali della morte dell’interesse pubblico, oppure se effettivamente tutti hanno operato con onestà, trasparenza e legalità. Comunque vada a finire il procedimento penale attivato, noi condanniamo senza appello un sistema politico che ogni giorno di più sembra mescolato nel torbido rapporto tra istituzioni ed affari privati, che sforna leggi e norme che sembrano cucite su misura dalle abili mani di un sarto.>
 
Il M5s non appartiene alla casta silente della politica che di fronte a certi interessi abbassa la testa, si nasconde o peggio ancora perde la parola e la dignità. Il Movimento continuerà a lavorare e ad impegnarsi per il bene pubblico della città e del Paese, perché tutto questo venga spazzato via da un vento nuovo e dal senso civico di una collettività che vuole rialzare la testa e tornare a fare i conti con la propria coscienza. 
M5S PESCARA
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