Quando l’Abruzzo divenne “Stars & Stripes”.
Mercoledì 29 marzo alle ore 16.00 presso la Sala “La Figlia di Iorio” del Palazzo della Provincia di Pescara, in Piazza Italia, si terrà la presentazione del libro “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini. Il volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio, sarà presentato grazie alla promozione dell’Associazione “Ambasciatori della Fame” e al patrocinato della Provincia di Pescara e vedrà presenti i tre autori, l’editore Giacinto Ranieri, gli autori Massimo Pamio e Germano D’Aurelio (’Nduccio) che hanno firmato due interessanti contributi introduttivi al volume.
Alla presentazione interverranno il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, l’Assessore regionale all’Emigrazione Donato Di Matteo, il Presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso.
Il libro, «racconta in 64 biogrfie le vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare negli Stati Uniti per tanti motivi e rappresenta il primo di due volumi che raccolgono le testimonianze di quasi 200 corregionali che hanno conquistato il loro sogno americano. Nel libro vengono presentate storie eccezionali e spesso ignote alla grande storia, dall’impresa epico-eroica di Louis Carrozzi, che attraversò a piedi tutto il continente americano (partendo dalle Pampas argentine), alle straordinarie carriere cinematografiche come quella di Vincenzo Pelliccione, controfigura di Chaplin, dalle esperienze tragiche dei fratelli Al e Turzo Francese saliti sul Treno degli orfani, alle vite intrise di grandi ideali come quella di Virgilia D’Andrea o di grandi conquiste professionali come quella di Al Zampa (cui è dedicato il secondo ponte italiano negli USA, dopo quello di Terrazzano)
Gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco non saranno delusi; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italoamericani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli. Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il presente di una comunità regionale ricchissima di talento artistico e di grandi spunti emotivi.