dei permessi e delle concessioni di ricerca di idrocarburi, il
Presidente del Gruppo MDP ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Il comma 1 dell’articolo 38 del cosiddetto ‘Sblocca Italia’ prevedeva
che Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, sentito
il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare,
predisponesse un Piano delle aree in cui consentire le attività di
prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di
stoccaggio sotterraneo di gas naturale. Si trattava di una norma di
pianificazione che avrebbe dovuto individuare quelle aree in cui le
attività legate alla ricerca petrolifera sarebbero state interdette
(si pensi alle aree interessate da agricoltura di pregio o a quelle di
interesse naturalistico o, infine, a quelle fortemente antropizzate).
Il Parlamento, al fine di decapitare i quesiti referendari, abrogò la
norma con la Legge di stabilità 2016 (L. 28 dicembre 2015, n. 208).
Tuttavia, sebbene così sterilizzato (dei sei quesiti referendari la
Legge di stabilità 2016 ne lasciò in vita uno solo, cancellando gli
altri cinque che puntavano a restituire agli enti locali un ruolo
rilevante nelle decisioni sullo sfruttamento di gas e petrolio),
furono circa 16 milioni i cittadini che il 17 aprile 2016
parteciparono alla consultazione referendaria, e l’86% dei votanti si
dichiarò favorevole all’abrogazione della norma sulle concessioni – un
dato politico rilevante, ma sottovalutato dagli esponenti del Governo.
Comunque, ora il Governo e il Parlamento devono dare al Paese, di
concerto con le Regioni, uno strumento di pianificazione in grado di
identificare quali aree del territorio e del mare debbano essere
definitivamente e stabilmente sottratte alla disponibilità delle
compagne petrolifere. D’altra parte i cambiamenti climatici
rappresentano una delle più grandi sfide che le istituzioni
sovrannazionali, governi nazionali ed enti territoriali sono chiamati
ad affrontare. Per far fronte a questa complessa sfida la Regione
Abruzzo ha già approvato una delibera per la redazione del PACC
(“Piani regionali di adattamento climatico e attuazione di politiche
energetiche”), che con la “Carta di Pescara” ha individuato una serie
di misure per la sostenibilità ambientale degli insediamenti
produttivi; inoltre, il nuovo Piano di gestione dei rifiuti della
nostra Regione si fonda sul concetto di “economia circolare”, ovvero
su un recupero di materia ‘spinto’ sia attraverso l’organizzazione di
sistemi domiciliari di raccolta differenziata, sia attraverso il
recupero dei materiali dalle frazioni residue dell’indifferenziato.”
“Per questo motivo – conclude l’esponente di MDP Mario Mazzocca – ho
presentato una Mozione che impegna il Presidente del Consiglio
regionale a farsi promotore presso la Conferenza dei Presidenti delle
Assemblee Legislative delle Regioni di una iniziativa di legge
regionale da proporre ai Consigli, inerente la richiesta di modifica
dell’art. 38 dello Sblocca Italia per la reintroduzione del “Piano
delle aree” quale strumento di programmazione primario, e di proporre
una nuova strategia energetica nazionale in linea con l’Accordo sul
clima di Parigi.”
L’Aquila 21/3/2017