Questa mattina sono tornato a Roma per incontrare, attraverso l’interessamento della Senatrice abruzzese Paolo Pelino, il Presidente della Commissione Bilancio del Senato, Silvio Lai; l’organismo sta vagliando il decreto-legge 9 febbraio 2017, recante “nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”.
Ho così avuto modo di chiedere al Sen. Lai, di evitare di porre la fiducia al decreto e invece discuterlo in aula per approvare gli emendamenti proposti dagli amministratori locali. Tali emendamenti, tra l’altro, prevedono la creazione della Zona Franca (la ZES), il pareggio di Bilancio per le amministrazioni colpite dal sisma, il fondo per il riequilibrio e una serie di elementi che andrebbero a facilitare la difficile gestione amministrativa e finanziaria dell’emergenza. Sono convinto, e con me i Sindaci che hanno proposto tali emendamenti, che essi andrebbero a migliorare ulteriormente il decreto legge ora in fase di definitiva approvazione; una norma che in realtà era uscita povero dal Governo nella prima stesura ed è stata solo leggermente migliorata dalla Camera che l’ha approvata anche grazie alla nostra pressione; ma che adesso si dovrà necessariamente completare.
Dalla risposta del Senatore Lai è trapelata l’intenzione di evitare la fiducia, mortificata però dal fatto che non ci sono i tempi tecnici, visto che il prossimo 9 Aprile scadono i termini per l’approvazione del decreto. Ciò significa che si è perso tempo e si è impedita la discussione sugli emendamenti. Ovviamente tutto ciò non mi trova d’accordo. Lo stesso Sen. Lai ha comunque aggiunto che c’è la volontà del Governo di assumere un impegno formale per un intervento da inserire nel prossimo decreto. La Sen. Pelino ha presentato, a tale scopo, un Ordine del Giorno con l’obiettivo, in caso di fiducia, di far assumere formalmente dal Governo tale impegno.
Proprio in ragione di ciò, ho partecipato successivamente ad una riunione del Gruppo di Forza Italia del Senato, guidata dal Presidente Paolo Romani. Ai senatori del partito ho rappresentato la necessità di far pressione sul Governo, appunto in vista di tale assunzione di impegno.
Ora, non rimane che aspettare e fidarsi del Governo (ma io non mi fido…) che promette di approvare un nuovo decreto ad Aprile. In realtà, ribadisco, si è perso troppo tempo: gli emendamenti potevano essere inseriti già in quello attuale, senza dover così ricorrere all’approvazione di un nuovo strumento di legge.
Per quanto riguarda la battaglia da portare avanti, dico subito che non finisce qui: è possibile che già nei prossimi giorni io debba tornare a Roma, con gli altri Sindaci, perché è necessario esercitare una pressione continua nei confronti del Governo e coinvolgere nella nostra causa un numero sempre maggiore di parlamentari e senatori.