Bologna, 10 maggio 2017
La relazione trimestrale consolidata al 31 marzo evidenzia una crescita di tutti gli indicatori economico-finanziari e il positivo contributo di tutte le aree di business, con un ulteriore miglioramento della posizione finanziaria netta.
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· Foto Tomaso Tommasi di Vignano
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Il nuovo Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera, insediato il 27 aprile 2017, ha approvato oggi all’unanimità i risultati economici consolidati del primo trimestre, che confermano un trend con tutti i principali valori in crescita.
Al raggiungimento di questi positivi risultati hanno contribuito la crescita organica improntata all’espansione dei mercati con le recenti aggiudicazioni delle gare per il default gas e la salvaguardia nell’area energia elettrica e il parallelo perseguimento di efficienze e sinergie, uniti con le attività di M&A, relative soprattutto alle acquisizioni nell’area energy effettuate nel 2016 (Julia Servizi e Gran Sasso) non avendo ancora contabilizzato il contributo di Teseco e di Aliplast.
Ricavi per circa 1,6 miliardi di euro
Nel primo trimestre 2017, i ricavi sono stati pari a 1.585,5 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 1.235,4 milioni dell’analogo periodo del 2016. A questo risultato, oltre a una variazione nell’attribuzione degli oneri generali di sistema imposta dalla normativa, hanno contribuito le maggiori attività di trading, i maggiori ricavi regolati del servizio idrico e dell’area energia elettrica e i maggiori volumi venduti di gas determinati dall’effetto climatico.
Margine operativo lordo (MOL) in aumento a 306,8 milioni di euro
Il margine operativo lordo passa da 278,4 milioni di euro dei primi tre mesi del 2016 ai 306,8 milioni al 31 marzo 2017, registrando una crescita di oltre 28 milioni (+10,2%). La crescita è da attribuire alle buone performance di tutte le aree del Gruppo, ma in particolare delle aree energetiche. Ai risultati hanno contribuito anche le acquisizioni effettuate nel corso del 2016.
Risultato operativo e utile ante-imposte in crescita, migliora la gestione finanziaria
L’utile operativo al 31 marzo 2017 è di 187,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 170,8 milioni dell’analogo periodo del 2016 (+9,7%). Migliora di 2,6 milioni di euro la gestione finanziaria, pari a 23,1 milioni al termine del primo trimestre, grazie al buon contributo delle società collegate e ai maggiori proventi sui clienti in salvaguardia. Alla luce di questa situazione, l’utile prima delle imposte passa dai 145,1 milioni dei primi tre mesi del 2016 ai 164,2 milioni dell’analogo periodo del 2017, evidenziando un ulteriore incremento nel tasso di crescita (+13,2%).
Utile netto per gli Azionisti in crescita a circa 110 milioni di euro (+20,5%)
L’utile di pertinenza degli Azionisti del Gruppo al 31 marzo 2017 sale a 109,9 milioni di euro, in aumento del 20,5% rispetto ai 91,2 milioni del 2016, anche per via di un sensibile miglioramento del tax rate, che passa dal 33,3% al 29,8% (grazie alla diminuzione dell’aliquota Ires, ai benefici conseguenti all’applicazione della “patent box” e del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, oltre che alle agevolazioni in materia di maxi ammortamenti).
Oltre 150 milioni di investimenti e posizione finanziaria netta in leggero miglioramento nonostante il finanziamento delle recenti acquisizioni
Nei primi 3 mesi del 2017 gli investimenti del Gruppo ammontano a 154,1 milioni di euro, inclusa l’acquisizione della partecipazione finanziaria nel Gruppo Aliplast e il ramo impianti di Teseco, senza le quali il valore è in linea con lo stesso periodo del 2016 (68,5 milioni). Gli investimenti operativi hanno riguardato principalmente interventi su impianti, reti ed infrastrutture, a cui si aggiungono gli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto l’area gas, per la sostituzione massiva dei contatori, e l’ambito depurativo e fognario.
La posizione finanziaria netta, pari a 2.548,7 milioni di euro, è in leggera diminuzione rispetto ai 2.558,9 milioni al 31 dicembre 2016, grazie alla positiva e crescente generazione di cassa che ha consentito, tra l’altro, di finanziare le recenti acquisizioni. Il rapporto PFN/MOL su base rolling 12 mesi si è così assestato a 2,7 volte, evidenziando un miglioramento della solidità finanziaria.