IL DIRITTO AL FRONTE: NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA UN PROGETTO DI RICERCA SULLE TRASFORMAZIONI GIURIDICHE E SOCIALI PRODOTTE DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

 

Teramo, 2 maggio 2017 ‒ Il diritto al fronte è il tema del seminario a più voci organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza nel Centenario della Grande Guerra, per giovedì 4 maggio, alle ore 15.30 nell’ Aula 14 della Facoltà.

L’incontro ‒ aperto al pubblico ‒ è il primo del progetto Il diritto al fronte. Trasformazioni giuridiche e sociali in Italia nella Grande guerra, che coinvolge studiosi e giovani ricercatori di diversi atenei italiani esperti di storia giuridica ed economica, di diritto ecclesiastico e di filosofia del diritto e un magistrato esperto di storia della giustizia.

Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, studia e analizza da più versanti le modificazioni, per certi versi irreversibili, che la Grande Guerra ha prodotto nell’ordinamento giuridico italiano, con l’obiettivo di evidenziare la cesura rappresentata dalla Prima Guerra Mondiale nella storia giuridica e sociale dell’Italia.

Durante il seminario, gli studiosi coinvolti presenteranno i primi risultati delle loro ricerche, che proseguiranno fino al novembre del 2018 quando, in coincidenza con il Centenario della fine del conflitto, verranno presentati i risultati finali della ricerca.

Interverranno Federico Roggero, Luca Loschiavo, Paolo Marchetti, Emilia Musumeci, Gianluca Sadun Bordoni, Andrea Bartocci, Mario Fiorillo, Corrado Pasquali e Piero Di Girolamo, dell’Università di Teramo; Carlotta Latini, dell’Università di Camerino; Ernesto De Cristofaro, dell’Università degli Studi di Catania; Stefania Torre, dell’Università Federico II di Napoli; Eliana Augusti, dell’Università del Salento; Fabio Franceschi, dell’Università Sapienza di Roma; Elisabetta D’Amico, dell’Università dell’Insubria; Paolo Gubinelli, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona; Antonio Barreca, della Prefettura di Roma.

«Le trasformazioni prodotte dalla guerra nell’ordinamento giuridico e nella società italiana ‒ si legge nella presentazione ‒ furono profonde e durature. Dalla necessità di affrontare l’emergenza del conflitto con leggi speciali e con il conferimento di poteri eccezionali al Governo scaturirono, infatti, novità istituzionali che ridisegnarono il volto del sistema e assunsero poi carattere stabile. Dall’ordinamento penale e militare a quello civile e commerciali, all’ordine pubblico, all’intervento statale nell’economia, ai rapporti con la Chiesa cattolica, la Grande Guerra fu affrontata come evento eccezionale capace di legittimare deroghe all’assetto ordinario dei poteri e degli equilibri».

«I giuristi ‒ prosegue la nota ‒ ebbero un ruolo fondamentale nella costruzione delle categorie giuridiche che supportarono la legislazione speciale di guerra e contribuirono, con i loro scritti, alla legittimazione dello stesso intervento dell’Italia nel conflitto».