Presentato a Pescara dal Sottosegretario alla Presidenza Mario Mazzocca il Profilo climatico della Reg ione Abruzzo , pr i mo stralc i o del PACC – P iano d i Adattamento a i Camb iament i Cl imat ic i. Sono intervenut i la dirigente regionale Iris Flacco, i l professor Piero Di Carlo dell’Università D’Annunzio e Tommaso Pagliani del Centro di documentazione Conflitti Ambientali Abruzzo.
“I dati raccolti nel documento – spiega Mazzocca – mostrano un evidente riscaldamento dell’atmosfera nella nostra regione, con un’intensificazione a partire dal 1990. L’intensità, le variazioni stagionali e quelle zonali ci danno un quadro dettagliato dell’evoluzione climatica dell’Abruzzo negli ultimi decenni e ci permettono di programmare interventi puntuali che tengano conto proprio delle peculiarità locali”.
“Disporre di uno studio come questo – cont i nua il Sottosegretar io – consente di mettere in campo progetti per ridurre i fattori climalterant i ed è la base per tutta una serie di attività quotidiane per i cittadini, a partire dagl i accorgimenti per migliorare l’efficienza degli impianti di riscaldamento o condizionamento delle abitazioni. Senza considerare le implicazioni sugli investimenti in agricoltura o in altri settori nei quali gli aspetti climatici giocano un ruolo chiave, come il turismo”.
Un lavoro che ha analizzato i dati raccolti dalla fine dell’Ottocento ad oggi e riguardanti le 180 stazioni meteo-pluviometriche gestite dall’Ufficio idrografico e mareografico del Dipartimento regionale delle Opere pubbliche, sparse su tutto il territorio abruzzese. I dati oggetto dello studio riguardano le serie storiche su temperature e precipitazioni di tutte le stazioni dell’idrografico regionale, su portata e altezza igrometrica dei fiumi, su popolazione e presenze turistiche, su imprese operanti in ricettività e ristorazione, sul numero degli incendi, sull’estensione del ghiacciaio del Calderone, sulla biodiversità montana e sulle calamità. In poco più di 50 anni, dal 1960 al 2015, le temperature medie in Abruzzo sono aumentate di 1 grado, con picchi sulla costa e sulle aree precollinari. Il dato medio sulle precipitazioni, invece, non ha registrato sostanziali cambiamenti se riferito all’intero anno ma tra il 1991 e il 2015 le stagioni estive sono state notevolmente più aride rispetto ai 30 anni precedenti.
Il Profilo climatico, frutto di un percorso iniziato sei anni fa lungo il quale la Regione ha partecipato e si è confrontata sul tema dei cambiamenti climatici con altre realtà ed esperienze di tutto il mondo, sarà ora inviato al Ministero dell’Ambiente e verrà collazionato con gli altri strumenti analoghi di tutte le regioni italiane.