Mentre il sindaco Francesco Mastromauro integra il Gruppo di Lavoro
sull’ospedale per garantire maggiore incidenza e radicamento
inserendovi oggi, 13 giugno, anche il coordinatore fisioterapista in
servizio presso la ASL di Teramo Dino Macera, il presidente del Comitato
di quartiere Annunziata Antonio Fusaro in rappresentanza degli organismi
di democrazia partecipativa e Anna Braga in rappresentanza del segmento
sociale coinvolto nelle questioni afferenti alla disabilità, torna ad
aleggiare sul “Maria Ss. dello Splendore” lo spettro del depotenziamento.
“Da un primissimo esame del nuovo Atto aziendale, folto di oltre 100 pagine
ed oggetto di discussione del Comitato ristretto dei sindaci convocato per
il prossimo 20 giugno che proprio oggi ho inviato al Gruppo di lavoro
appena integrato e dal quale sicuramente avrò gli opportunu rilievi, si
avrebbe l’accorpamento di chirurgia ed ortopedia che da unità
complesse verrebbero quindi declassate a unità semplici svolgendo così in
pratica solo attività ambulatoriale diurna, ed il ridimensionamento di
cardiologia. Non solo: si farà il Polo oncologico diretto da Teramo e
quindi a Giulianova rimarrebbe un solo primario, quello di Medicina”,
dichiara il sindaco. “Ipotesi raggelanti ed assurde considerando il bacino
d’utenza servito dal Maria Ss. dello Splendore, che in estate triplica
se non addirittura quadruplica, e ricordando quanto il nosocomio giuliese
sia stato risolutivo in occasione degli eventi tellurici e della
disastrosa nevicata di quest’inverno. Ipotesi inaccettabili che
oltretutto seguono i toni rassicuranti del manager Fagnano echeggiati
sulla stampa appena una manciata di giorni fa, il 9 giugno, in cui invece
si prospettava la ristrutturazione ed il potenziamento del nosocomio
giuliese. Ripeto: un depotenziamento davvero assurdo e che grida vendetta.
Ma caro presidente Luciano D’Alfonso che facciamo un passo avanti e
due indietro? Il governatore infatti, nell’incontro istituzionale in
Comune del 20 maggio scorso aveva tranquillizzato tutti garantendo il
rilancio del nosocomio giuliese e giurando che i soldi per la struttura
sanitaria c’erano trattandosi semmai di fare scelte oculate demandate
appunto al tavolo tecnico formato da Regione, Comune e rappresentanti
qualificati dei cittadini. Ebbene ora – conclude Mastromauro – attendo una
secca smentita dal governatore D’Alfonso e dal manager Fagnano su
questo depotenziamento che se fosse vero significherebbe due cose: o il
governatore illude un’intera popolazione di 150.000 persone; o il
manager Fagnano, smentendo addirittura se stesso, va per la sua strada
infischiandosene della volontà espressa dal governatore dell’Abruzzo”.
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