New York. Il Sindaco deve essere di tutti i giuliesi
Caro Direttore, nel mio libro che uscira’ tra poco metto in evidenza la netta differenza tra personaggi politici americani e italiani . I primi sempre pronti a rilasciare interviste, gli italiani,invece, si comportano come se le interviste le danno soltanto al Padreterno. Ricorderai quando chiesi al sindaco di Giulianova di rispondere ad alcune mie domande per tenere informati i nostri paesani in USA. Qualcuno mi disse che il sindaco non avrebbe concesso
una intervista a un giornalista che non la pensa come lui. Un punto molto chiaro che riguarda l’Italia. Chi cura
l’amministrazione comunale di un paese risponde soltanto a chi ha votato per lui. Grande qualita’ politica!
Oggi un mio caro amico giuliese mi comunica che una organizzazione (se ho capito bene Il cittadino governante?) ha
chiesto al sindaco del nostro paese di dimettersi. Figurarsi. Dio gli ha dato quel posto e guai a chi lo tocca! Ma non
cambia,comunque,il fallimento di un sindaco che va al lavoro soltanto per gli amici del suo partito. Ancora una volta
a Giulianova fa la voce grossa chi e’ contro i cittadini che appartengono a un partito opposto.Vergognoso!
E anche tipico di chi si sente il comandante del paesino.Una sorta di “lei non sa chi sono io”. Ebbene,ora lo sappiamo.Il “comandante” potrebbe anche fare i bagagli e lasciare il suo lavoretto in municipio.
Benny Manocchia