Molte sono state,cosi come accade da diversi anni a questa parte, le critiche( e spesso le offese) avanzate anche quest’anno nei confronti dei poliziotti candidati alle elezioni. Dobbiamo comunque dire che ciò avviene , in diverse circostanze, in maniera del tutto ingiustificata, priva di ogni fondamento e rasentante il reato di diffamazione.
-Ad affermarlo è Mauro Nardella segretario generale territoriale Uil PA Polizia penitenziaria-
Tuttavia non tutti sanno che ciò che è stato fatto non solo è totalmente legale e quindi non giustificanti l’attacco mediatico che c’è stato-spiega Nardella-ma non consentirà l’irrogazione di nessuno dei procedimenti disciplinari minacciati e frutto dell’onda emotiva suscitata da alcuni articoli comparsi sulla stampa chiaramente viziati da falsità.
Esiste una legge la 121/81,infatti,-continua il sindacalista- che all’art.81 da un lato consente a tutti i poliziotti di Italia di candidarsi dell’altro,invece,impone agli stessi di non poter effettuare la campagna elettorale allo stesso modo dei restanti cittadini italiani. Sembrerà strano -enfatizza Nardella- ma in virtù di questo disposto, paradossalmente, i veri discriminati sono proprio gli uomini in divisa atteso che gli è fatto obbligo (e non opzione), così come non accade nei confronti di tutti gli altri,di non poter operare la propria professione da candidato nel periodo elettorale e tutto questo perché non si vuole cambiare una legge atavica e non più rispondente ai voleri dei nostri giorni. Tutti i giudizi, idee e commenti rilasciati sui social network e contrarie alla legge, quindi, – continua Nardella- non sono solo privi di fondamento ma potrebbero essere oggetto di ricorso alle vie legali qualora dovessero emergere margini di offesa.
Abbiamo avanzato diverse volte l’omogeneizzazione del diritto a candidarsi chiedendo di cambiare la Legge ma, pur essendo stata disegnata da alcuni deputati,della sua modifica nessuna traccia.
La Uil quindi-conclude Nardella- in virtù del fatto che non esiste ancora una legge che consenta di fare il processo alle intenzioni ed in considerazione del fatto che la Polizia Penitenziaria, a torto( molte liste in Italia comprendono altre forze di Polizia) risulta l’unica ad essere citata nel fantomatico attributo ascrittogli di Forza di Polizia dedita alla creazione di liste fantasma, invita tutti a non eccedere in offese. In caso contrario,nel caso queste dovessero proliferare,saranno messe al vaglio dello studio legale della Uil (cosi come lo saranno le affermazioni rese a mezzo stampa e qui rivolte anche ai colleghi della Polizia di Stato dal neo eletto sindaco di Alfedena) ed eventualmente depositate presso la Procura della Repubblica.