Teramo 26 agosto 2017. In merito alla composizione del CDA dell’Ente Porto, dove non è presente alcuna donna, si regista la presa di posizione della presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, Tania Bonnici Castelli.
“Nel consiglio di amministrazione dell’Ente Porto di Giulianova non è stata nominata nemmeno una donna? Si tratta della palese violazione di una legge dello Stato oltre che di una vicenda inaccettabile, già segnalata dalla Commissione per le Pari Opportunità di Giulianova, che ci ricorda quanto sia ancora snobbata e lontana la cultura della parità di genere nel nostro territorio” dichiara la Presidente della CPO che aggiunge: “Ciò che offende maggiormente è constatare come questa vicenda non sia isolata ma rappresenti solo uno dei tanti casi nei quali, frettolosamente, si procede alle nomine negli esecutivi di società controllate da amministrazioni (l’Ente Porto giuliese ne è un esempio) senza rispettare il criterio di riparto previsto dalla nuova normativa. Per poi dover necessariamente tornare indietro.
È opportuno ricordare che esiste una legge, la numero 120 del 12 luglio 2011, nota come legge Golfo-Mosca, dal nome delle parlamentari prime firmatarie, che regola la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate e pubbliche, volta a determinare un riequilibrio di genere in ordine alla presenza nei consigli di amministrazione (CdA) e negli altri organi di gestione, nonché nel collegio dei sindaci delle società. La legge ha introdotto nel sistema societario quote di genere, rimettendo poi la relativa disciplina agli statuti da adottare obbligatoriamente da parte dei singoli enti.
È risibile dunque la giustificazione prodotta dall’Ente Porto di Giulianova, che sostiene di non avere proceduto alla nomina di una donna perché non prevista dallo statuto. Statuto che gli stessi amministratori dell’Ente avrebbero dovuto modificare per obbligo di legge anni fa. Auspichiamo che la legalità venga dunque ripristinata al più presto in seno all’Ente Porto di Giulianova. In caso contrario, non ci resterà altra strada che quella di impugnare gli atti. Inoltre, sarà rafforzato il nostro impegno nello svolgere un attento monitoraggio su eventuali situazione analoghe”