Giulianova. Liberato Barlafante, il Fante tornato per la Patria.
Liberato Barlafante, il fante tornato per la Patria. Nasce a Giulianova il 20 ottobre 1886, alle ore 16:30, nella casa posta in Via Madonna, al civico 26, da Antonio (Giulianova, 6 maggio 1847) e Maria Giuseppe Attili (Giulianova, 1858 / Brasile, 29 xxxx 1910). Due giorni dopo viene registrato all’anagrafe dall’Assessore anziano, Ing. Giuseppe De Martiis e dai testimoni: il 41enne Raffaelle Dal Nunzio e il 33enne Emidio Paolone, entrambi proprietari. La Famiglia Barlafante era numerosa, oltre a Liberato, erano nati altri 7 figli: Splendora, 1882; Domenico, 1884; Pasquale, 1885; (il già citato Liberato 1886); Raffaele, 1888; Maria Amalia, 1890; Scolastica, 1893 e Ottavio, 1897. Grazie al contratto firmato il 23 marzo 1901 dal governo dello stato di San Paolo e Josè Antonio Dos Santos, si aprono le porte alla famiglia Barlafante per emigrare in Brasile. Grazie al nuovo decreto “Prinetti” del 1902, per gli italiani in cerca di fortuna e per non essere ricattati dai possidenti delle Fazendas di caffè, vengono applicate delle severe normative circa il pagamento anticipato di tutto il viaggio. Nei primi di gennaio del 1902 l’intera famiglia giuliese (10 persone) parte alla volta di Genova. Prendono posto sulla nuovissima nave mercantile-passeggeri “Orléanais” (varata nel 1901) della Société Générale des Transports Maritimes à Vapeur (SGTM – fondata nel marzo 1865 da Paulin Talabot (1799-1885)). Il 30 gennaio 1902, dopo circa 20 giorni di navigazione, arrivano al porto di Santos in Brasile con destinazione la città di Dobrada, nello stato di San Paolo. All’ufficio immigrazione verranno registrati con il numero di famiglia 1465: Antonio, 54anni; Maria, 44anni; Splendora, 20anni (si sposerà con Michele Cianchini nato il 9 ottobre 1884); Domenico, 18anni; Pasquale, 16anni (poi emigrerà in Argentina); il già citato Liberato, 15anni; Raffaele, 13 anni (emigrerà in Argentina, poi tornerà a Giulianova per sposarsi con Maria Giuseppa Galiffa (1896) il 31 luglio 1919 ed infine si trasferirà a Columbus in Ohio USA); Maria Amalia, 11 anni (nata il 13 agosto 1890/2 luglio 1961, si sposerà con Pietro Zecchinel nato il 12 maggio 1883, andrà a vivere a Monte Alto); Scolastica, 9anni (si sposerà con l’altro fratello Cianchini) e Ottavio, 5anni (si sposerà con Paloni ed andrà a vivere a Fernandopolis). Insieme alla famiglia Barlafante si unisce anche la famiglia di Sante Marinelli e la moglie Rosa Mantoni ed i figli: Marianna, Gioacchino, Stella, Giuseppe, Albinia e Umberto. Per loro si aprirà una dura vita nelle fazendas di caffè del possidente Elisiário Ferreira de Camargo Andrade (Campinas, 1847 – fondatore dell’omonimo comune Elisiário dello stato di San Paolo).
Nel 1906 il distretto militare di Teramo convoca Liberato a visita di leva ma non si presenta perché all’estero e successivamente viene denunciato al Tribunale Militare di Ancona per diserzione. Il 31 agosto 1914 (la 1° G.M. in Europa era scoppiata il 28 luglio 1914), tornato in patria dal Brasile, si presenta spontaneamente al distretto militare di Teramo per assolvere agli obblighi di leva; viene giudicato abile al servizio con le seguenti caratteristiche: alto 1,68 e torace 0,90, capelli castani e ondulati; occhi castani e colorito bruno. Il 1 settembre viene chiamato alle armi e il 2 giunge al 25° Reggimento Fanteria – Brigata Bergamo – 2 compagnia zappattore. Allo scoppio della 1° G.M. in Italia, la leva ordinaria, si tramuta in chiamata alle armi e il 24 maggio 1915 parte dalla sede di pace di Teramo per il fronte in Val Judrio. I primi mesi di combattimento, con notevoli perdite, i due reggimenti si attestano sul Santa Lucia e Santa Maria. Il 16 agosto, l’intera 7° divisione, attacca la collina del Santa Lucia fino a quota 588. Alle ore 14:00, durante l’ennesimo scontro, muore all’età di 28anni, il fante giuliese, uno dei 1600 morti tra i soldati della brigata da agosto a ottobre. Verrà sepolto sulle alture del Santa Lucia. A sottoscrivere l’atto di morte nel registro dello stato civile del suo reggimento saranno: il Caporale Paolo Brandini, il fante Giorgio Morre e il Sottotenente Leosi D’Angiò. La notizia ufficiale della sua morte arriverà a Giulianova il 20 ottobre 1916, un anno dopo la sua scomparsa, tramite il Ministero della Guerra da Roma. #unitiperlapatria
Sarebbe utile, per capire lo stato d’animo di questi ragazzi tornati dall’Argentina, Brasile e America del nord, per combattere contro gli austro-ungarici, vedere il film “Noi Eravamo” di Leonardo Tiberi, distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà S.r.l. nel 2017.
Tre le medaglie alla memoria del giovane giuliese, nonostante il suo foglio matricolare risulti incompleto in alcune parti: guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con un solo anno di guerra 1915; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria; Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918. Il suo nominativo compare nell’Albo d’Oro dei militari italiani caduti della Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”.
Walter De Berardinis