L’assessore all’Ambiente interviene a puntualizzare come il Centro
del riuso, benché fortemente voluto, non si sarebbe potuto realizzare con
il finanziamento regionale. E ciò in quanto la somma prevista dalla
Regione, pari a 300 mila euro, dei quali 200 mila per il Centro di
raccolta e di soli 100 mila per il Centro del riuso, avrebbe comportato a
carico del Comune una spesa aggiuntiva di ben 220 mila euro, somma
derivante dall’obbligo di compartecipazione fissata in ragione del 30%
e del totale carico dell’IVA, andando così ad appesantire notevolmente
le finanze comunali. Non solo. Per attivare il Centro del riuso il Comune
avrebbe dovuto individuare ed espropriare un’area apposita,
affrontando dunque procedure amministrative certamente lunghe e sostenendo
spese rilevanti non contemplate dal finanziamento che riguarda invece solo
le attrezzature. Insomma, a detta dell’assessore costerebbe di più la
fune della campana. E a pagare sarebbero stati i cittadini essendo del
tutto irrisorio il finanziamento regionale.
Per quanto invece concerne il Centro di raccolta, l’assessore
sottolinea come il finanziamento sia, oltre che modesto, anche tardivo. E
ciò in quanto l’Ecocentro di Colleranesco è entrato in funzione il 1
agosto 2017 dopo il suo adeguamento e potenziamento a costo zero per il
Comune in quanto si è attinto alle risorse messe a disposizione
dall’Eco.Te.Di. Proprio grazie al potenziamento dell’Ecocentro, i
cui servizi risultano particolarmente apprezzati dai cittadini,
l’Amministrazione comunale ha potuto aggiudicarsi 50 mila euro
derivanti da un bando emanato dal centro di coordinamento RAEE, somma che
servirà per offrire ulteriori servizi legati alla raccolta dei rifiuti
elettronici ed elettrici. Per l’assessore, dunque, si è inteso
privilegiare una linea finalizzata ad una oculata gestione delle risorse
pubbliche restando con i piedi per terra in attesa di ottenere
finanziamenti che non comportino oneri così elevati a carico della
collettività.