Caso Diop. Il sindaco controbatte alla Lega: “Sono sceso in campo per
ribadire che Giulianova non è razzista, che l’essere umano va
rispettato e che non bisogna politicizzare queste situazioni. La Lega
invece ci ha voluto mettere la bandierina proprio per strumentalizzare a
fini elettorali”.
“Prendo atto, a seguito della conferenza stampa della Lega con corredo di
attacchi nei miei confronti, peraltro anticipata qualche giorno prima dal
maldestro intervento di Fabrizio Retko cui la stampa stessa ha dovuto far
notare di avermi attribuito cose non vere, che la politica, da scienza ed
arte della civile convivenza, è diventata una Babilonia”.
Inizia così il sindaco Francesco Mastromauro nel controbattere alle accuse
lanciategli dagli esponenti della Lega nella conferenza stampa indetta
ieri sul caso Ibrahima Diop.
“Nel corso della conferenza stampa sono stato accusato, in primo luogo, di
avere emesso, io avvocato penalista e da sempre garantista, una sorta di
sentenza senza appello nei confronti degli impiegati della ASL, bollandoli
oltretutto come razzisti. Falso. Vadano, i signori della Lega”, continua
Mastromauro, “a rivedere le mie interviste rilasciate alle televisioni
abruzzesi ed apparse anche su alcuni siti di informazione on-line, ma
ancor più la ripresa integrale della conferenza stampa dello scorso 3
agosto effettuata sul canale Fb di una nota emittente radiofonica locale.
Non c’è trucco e non c’è inganno. Scopriranno così di aver preso
una cantonata colossale. Ho infatti ribadito in quella occasione che sarà
la Magistratura ad accertare i fatti e le responsabilità. Che, ove
accertati i fatti, questi dovranno essere condannati con forza. Che
l’episodio, attendendo sempre le risultanze dell’Autorità
giudiziaria, se dovesse essere andato come denunciato da Diop a mio modo
di vedere non costituisce un episodio di razzismo ma di mancato rispetto
verso un essere umano, a prescindere dal colore della sua pelle. E che
quella giuliese, ed è questo il punto fondamentale per cui sono sceso in
campo volendo la conferenza stampa, è una comunità civile, aliena da ogni
tentazione razzista. Ho anche aggiunto – conclude il sindaco – che nessuno
può permettersi di infamare o ingiuriare alcuno, e che questo episodio non
doveva essere politicizzato come non doveva esserlo l’altro
dell’aggressione da parte di un cittadino di origini senegalesi ai
carabinieri, che sono andato a trovare esprimendo loro la solidarietà mia
e della città e per i quali ho inviato una nota di elogio al Comando
Generale dell’Arma. Passaggi che sono stati giudicati di grande
equilibrio, per la pacatezza e per l’assenza di facili isterismi, di
irrigidimenti ideologici e di prese di posizione preconcette. Ma la Lega,
non innocentemente, sulla questione ci ha voluto mettere la sua bella
bandierina. E l’ha piantata proprio per strumentalizzarla a fini
elettorali”.