rischio sismico, dissesto idrogeologico e siti inquinati
9 agosto 2018
Con la recente conversione in legge dl “riordino dei Ministeri”, sancita il 7 agosto scorso alla Camera dei Deputati, il nuovo governo ha predisposto le basi per poter intervenire in maniera incisiva su gravissimi e annosi problemi che affliggono il nostro territorio, per poter dare finalmente delle risposte concrete e tangibili ai cittadini. Strutture di Missione come ItaliaSicura e il Dipartimento Casa Italia, sono stati cancellati e le loro prerogative riassorbite nell’ambito operativo del Ministero dell’Ambiente. Qualcuno ha criticato aspramente il provvedimento, ma all’On. Pezzopane forse sfuggono dei dati di fatto. ItaliaSicura è stato un enorme spot per l’allora Presidente del Consiglio Renzi, ma le attività operative concrete – ahinoi – sono state praticamente inesistenti. Per quanto concerne i dati riguardanti i progetti sul collettamento e la depurazione delle acque nel Mezzogiorno, ad esempio, lo stanziamento di 1,6 miliardi riportato sul sito, che avrebbe finanziato 183 interventi, fu opera del CIPE con delibera 60/2012 (mentre l’istituzione di ItaliaSicura risale al 2014).
Sul tema del dissesto solo una messe di norme, statistiche e dati ISPRA, accompagnati dal “modico” numero di 320 spot televisivi. Anche qui, gli interventi di cui si dà conto risalgono a un’opera di programmazione antecedente l’istituzione della Struttura di Missione, e segnatamente inseriti nella piattaforma ReNDis, sviluppata dalla stessa ISPRA proprio per conto del Ministero dell’Ambiente.
Si parla poi di 1.622 cantieri sbloccati e di 2 miliardi recuperati dalla revoca dei finanziamenti degli interventi finanziati dal Ministero dell’Ambiente prima del 2010 e non realizzati o non più utili. Peccato che i cantieri fossero già in buona parte aperti e che i denari recuperati siano 7 milioni e non 2 miliardi. E i costi della Struttura? Bene, parliamo di 190 mila euro annui per il suo funzionamento e di 595 mila euro annui per il personale. Inutili duplicazioni di costi dunque, a fronte di risultati risibili, come peraltro denunciato durante le audizioni parlamentari dagli stessi presidenti dei Consigli nazionali degli ingegneri e dei geometri, particolarmente critici anche nei confronti di Casa Italia, la cui attività, partita, per modo di dire, nel 2016, ha prodotto solamente un documento di impatto sostanzialmente nullo sul tema della prevenzione sismica. Alla luce di queste considerazioni, l’abolizione di organismi totalmente inadeguati e inutili appariva pertanto un atto dovuto e rispondente a ragionevolezza. Così come ragionevole è eliminare una costosa duplicazione funzionale, riportando il Ministero dell’Ambiente alla sua centralità in materia e uscendo dalla logica emergenziale che ha contraddistinto l’opera dei Governi precedenti, logica che un Paese perennemente a rischio sismico e idrogeologico come l’Italia non può più permettersi di seguire. Il Ministero dell’Ambiente, guidato dal nostro Ministro Costa ha già emanato due provvedimenti che rappresentano un traguardo importante per la bonifica delle aree di Bussi e Piano D’Orta: la rimozione dei rifiuti tossici e l’avvio della bonifica dell’area. Così iniziamo anche a mettere mano alla nostra “terra dei fuochi”, uno dei più grandi disastri ambientali d’Europa.