Bellante. Presentazione del libro “Quelle drammatiche estati a Castagneto”, ultima fatica editoriale del Prof. Elso Simone Serpentini

Quelle drammatiche estati a Castagneto

(I processi Caridi e Di Diagio – 1908/1911)

collana “La Corte! Processi celebri teramani”, n. 34,  Artemia Nova Editrice, Mosciano Sant’Angelo, 2018, pp.160,

euro 14,00

 

 

Giuseppe Caridi tornò a Gallico Marina dall’America, per dove il 17 marzo 1898 era partito appena diciassettenne, a metà dicembre del 1906, per “aggiustare” un matrimonio riparatore tra sua sorella Giovannina e Ferdinando De Micaelis, una giovane guardia di finanza originaria di Castagneto. Si recò due volte in quel paese degli Abruzzi tanto lontano dalle sue Calabrie.  La seconda volta parlò con Ferdinando e tentò di convincerlo a sposare sua sorella. Insieme partirono da Castagneto e arrivarono alla stazione di Teramo, da dove Giuseppe sarebbe ripartito per Gallico Marina e Ferdinando per Castagneto. Ma quella mattina di sabato 11 luglio 1908 Il destino era in agguato…

 

Un telegramma di don Ciccio Scaricamazza, inviato poco dopo l’Ave Maria di venerdì 9 giugno 1911 annunciò al maresciallo dei carabinieri Raffaele Torraco che a Castagneto c’era stato un omicidio. Per la piccola frazione del Comune di Teramo, si annunciava un’altra drammatica estate.