Corropoli. Il 22 giugno il FAI di Teramo presenta il restauro della Madonna di Mejulano

Corropoli, il 22 giugno la delegazione FAI Teramo presenterà alla cittadinanza la statua della Madonna di Mejulano, riconsegnata dopo l’intervento di restauro

Sabato 22 giugno, alle ore 18, presso la Chiesa di S. Agnese di Corropoli, sarà presentata alla cittadinanza dalla Delegazione FAI di Teramo la statua della Madonna di Mejulano, riconsegnata dopo l’intervento di restauro.

Il restauro è stato di tipo conservativo, mirato quindi alla preservazione essenziale dell’opera e all’arresto del degrado in atto, con riproposizione estetica, senza intervenire con operazioni più invasive e profonde, in virtù dell’alto valore devozionale che il manufatto riveste per la collettività corropolese, e del fatto che esso non è musealizzato.

L’opera, nel corso dei secoli, è stata oggetto di numerose modifiche e rifacimenti, strutturali ed estetici, che, sebbene abbiano notevolmente alterato l’assetto originario del pezzo, sono, allo stesso tempo, emblematica testimonianza delle attenzioni e devozione che la statua ha da sempre avuto da parte dei fedeli di ogni epoca storica. Ragion per cui, in fase di restauro, si è deciso di conservare tali modifiche, segno del passaggio dell’opera nel tempo, evitando così di riportare il manufatto all’origine e riproporlo alla Parrocchia con sembianze decisamente diverse e con ampie porzioni mutile, anche in virtù del fatto che le parti originali superstiti, contano minimi lacerti di decorazione.

L’opera ha quindi subìto un intervento di pulitura meccanica, fisica e chimica, seguito da un accurato consolidamento degli strati pittorici decoesi e tendenti al distacco. Infine, è stato eseguito il restauro pittorico, consistente nella stuccatura delle lacune maggiori, e successiva reintegrazione cromatica, in tecnica mimetica e riconoscibile (puntinato). Le lacune minori sono state lasciate a vista, quando in armonia con l’insieme, sempre in virtù del “minimo intervento”, filo conduttore che ha guidato dall’inizio questo progetto. Al fine di conoscere meglio tecnica e materiali utilizzati dall’artista, prima di iniziare l’intervento di restauro, sono state eseguite sull’opera diverse indagini diagnostiche, quali:

fotografia in luce ultravioletta, spettrofotometria XRF (fluorescenza di raggi X), spettroscopia infrarossa (FTIR), radiografia.

L’intervento è stato eseguito dallo Studio di Restauro di Valentina Muzii di Teramo, e diretto da Antonella Lopardi e Gabriella D’Ippolito, funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.

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