Michele De Berardinis, cugino di 1° grado di mio nonno paterno Giovanni. Nasce in contrada “Collemoro” (in una delle masserie della famiglia Tattoni) di Bellante, il 5 giugno 1889, alle ore 17,00, da Francesco (Sant’Omero, 29 aprile 1855, figlio di Giovanni (registrato con il cognome Di Berardino)) e Aurora Ippoliti (Bellante, 1859; figlia di Michele). Sarà registrato all’anagrafe il giorno successivo dal Sindaco Giannangelo Palma (Conciliatore, Presidente della locale Congregazione di Carità e della Banca Agricola – Classe 1892, morì a Giulianova il 2 marzo 1892, all’età di 55 anni). Michele era il 3° di 6 figli, gli altri erano: Carolina (Bellante, 4 febbraio 1885 / Bellante, 6 luglio 1952 – sposata il 25 aprile 1909 con Camillo Di Pietro); Silvestro (Bellante, 15 febbraio 1886 – sposa Splendora D’Ascanis); Camillo (Bellante, 4 gennaio 1892 / Bellante, 29 agosto 1892); Giuseppe (Bellante, 11 dicembre 1893 / Caln Township (USA), 2 ottobre 1951) e Maria (Bellante, 29 dicembre 1896). Viene riformato nel 1909, durante la visita di leva, nel distretto militare di Teramo. Il 12 agosto 1917, viene richiamato alle armi in base al Decreto Luogotenenziale del 12 agosto 1917 ed inviato all’ospedale militare di Chieti l’8 ottobre; il 22 novembre viene giudicato idoneo al servizio. Il 15 gennaio 1918 viene chiamato alle armi e inviato al fronte nel 204° Battaglione di Milizia Territoriale. Dopo la disfatta dell’Esercito Italiano nella famosa vicenda di “Caporetto”, 24 ottobre 1917, furono reclutati gli uomini della Milizia Territoriale, costituite soprattutto da anziani. Il Reggimento di Michele, dopo le gravi perdite subite a Caporetto, si ricostituisce in Val Posina sotto la 32° divisione, tra Pria Forà e Novegro. Tra il 24 ottobre e il 4 novembre, partecipa alla battaglia di Vittorio Veneto, l’ultima contro gli austroungarici, raggiungendo l’Adige e il 3 novembre entrando a Rovereto e il giorno seguente a Trento. De Berardinis tornerà nella sua Bellante l’11 agosto 1919, consapevole di aver partecipato alla Grande Guerra con la “gloriosa” Brigata Acqui: 1 medaglia d’Argento e 2 di Bronzo alla bandiera di guerra, con 4.727 morti e dispersi, più 7.981 feriti. Il 31 dicembre 1928 verrà definitivamente congedato per raggiunti limiti d’età. Dal matrimonio nascono tre figli: Adalgisa (sposata con Stefano Fasciocco), Gigliuccia (sposata con Michele Caprioni – morte nel 2020 a 102anni) e Gaetano (sposato con Elisabetta) #unitiperlapatria
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