Il 16 e 17 agosto del 1936 a Giulianova, in Piazza Fiume d’Italia (oggi l’odierna Piazza Renato Willermin o/e Vuillermin – pineta tra l’Hotel Cristallo e la Villa del dott. Gasbarrini), tornò l’esibizione del Carro di Tespi. Un teatro mobile a cura dell’Opera Nazionale del Dopolavoro che, con più teatri ambulanti, circolava per tutta la penisola italiana, una sorta di mezzo popolare per veicolare un certo tipo di cultura non accessibile agli strati sociali più bassi. Il Solco, foglio d’ordini della Federazione dei Fasci di Combattimento di Teramo, nel numero dell’8 agosto 1936, darà ampio risalto alla manifestazione con la seguente frase in prima pagina: “Il Carro di Tespi, geniale realizzazione dell’O.N.D., rappresenta il più moderno ed il più originale teatro per le masse”. L’opera meritoria di avvicinare più gente possibile fu dello scenografo e architetto Antonio Valente e dal poliedrico Giovacchino Forzano, avvocato, giornalista e drammaturgo.
Già nel 1932 il teatro itinerante arrivò a Giulianova, oggi, grazie al filmato messo in rete proprio dall’Istituto Luce https://www.youtube.com/watch?v=cGSaiHhPCWU , si può ammirare il montaggio del palco nell’agosto del 1932 e gli attori sulla terrazza del Kursaal lido mentre si ristorano. Nel piazzale furono montati 4000 posti a sedere e i prezzi variavano su tre fasce: sedie d’orchestra 12 lire, sedie da platea 8 lire e in tribuna 4 lire, pensate che una copia di un giornale locale dell’epoca si acquistava intorno ai 20/30 centesimi. Considerando l’alto numero di presenze, il partito diede ordine di vendere i biglietti in tutte le sedi dell’O.N.D. della provincia di Teramo. Sostanzialmente le opere scelte furono due: Il Trovatore di Giuseppe Verdi e la Gioconda di Amilcare Ponchielli. La regia fu affidata a Bruno Onofri e Guido Graziosi, quest’ultimo noto artista drammatico; mentre le scenografie erano state copiate dai bozzetti originali dei pittori: Giovanni Grandi, Camillo Parravicini e Mario Pompei.
Le corografie vennero curate da Bianca Gallizia, nota ballerina e coreografa milanese, supportata da Mario Pompei. Ad accompagnare e alternare le rappresentazioni c’erano validi maestri di musica come: Carlo Vitali di Altamura; Giuseppe Antonicelli, Edmondo De Vecchi, Romeo Arduini, Alberto Paoletti e Zino; mentre il coro veniva diretto dal Maestro Andrea Morosini.
Walter De Berardinis
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