USA. Benny Manocchia: arriva un comunismo yankee

Il terzo dibattito dei candidati  democratici americani  per la  presidenza della nazione,si svolgera’ il 12 di questo mese a Houston,nel Texas. La lunga fila di 24 pretendenti

si e’ assottigliata . Ora sono rimasti in dieci. Di questi, in America c’e’ la convinzione che rimarranno in tre prima delle elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Sono Joe Biden,ex vice
presidente con Barack Obama, Bernie Sanders senatore del New Hampshire e Elizabeth

Benny Manocchia da New York
(C) Archivio www.giulianovanews.it

Warren,senatrice del Massachussets.
Non tutti la pensano  allo stesso modo. Biden cerca di seguire la filosofia politica di Obama,ma
e’ spinto da Sanders,dichiarato socialista (ma per tutti chiaramente molto di sinistra) e da Warren,
l’unica donna,fino a oggi, capace di creare grossi problemi per i suoi colleghi maschi.
Tuttavia,stringi stringi,sono tre americani che vogliono mettere in ginocchio la loro nazione. Come?
Sono d’accordo sulle tasse: se vincesse uno di loro, saliranno al 90 per cento. Sulla salute pubblica gratis,in tutto,perfino le caramelline per la tosse. Sui confini nazionali aperti a tutti,ma proprio tutti. Su salari di
almeno 20 dollari all’ora. Sulle scuole “open”,niente tasse,dalle medie alle universita’. Insomma
un po’ come gli svedesi di anni fa:tu nasci e da quel momento lo Stato pensa a tutto,proprio tutto. Solo che i tuoi genitori portano a casa soltanto il dieci per cento dei loro guadagn,il resto nelle casse statali. I “fabulous three” hanno una lunghissima lista per tutti,e per tutti sempre e soltanto “free”.
Certamente c’e’ un numeroso gruppo di americani pronti a giurare su uno di questi “salvatori della Patria.”
 Perche’ no. Andare all’ospedale per rimuovere l’appendicite,e poi tornare a casa senza nemmeno pagare un dollaro? Miracolo.  Lo stesso per chi ha tre figli che vorrebbero diventare
prossimi presidenti della nazione e quindi frequentare le migliori universita’ americane per “imparare come si  puo’ diventare presidente”.
Nei dibattiti commettono un grosso errore, questi signori. Invece di spiegare al popolo i loro prgrammi in dettaglio,se la prendono con Trump,che si e’ permesso di ridurre quasi a zero la discoccupazione,di aumentare i posti di lavoro per milioni di statunitensi,di avere rinforzato le
forze armate della nazione e di avere consolidato il dollaro,caduto un po’ nell’ombra con Obama.
I nostri tre hanno comunque spiegato,come farebbero a pagare tutto quel po’ po’ di promesse.
Certo,le tasse al 90% lo hanno promesso. E hanno promesso che i superricchi saranno “smembrati” perche’ loro hanno miliardi ma gli altri americani no. Che le  scuole famose dovranno rivedere le loro  richieste di pagamento (280 mila dollari per quattro anni di colleges).Ma i ricconi sono pronti a salire sui loro jet privati e portare i loro capitali,i loro business in altre nazioni dove le tasse sono  piu’ giuste.
E le scuole? Oggi i salari di alcuni professori universitari sono di 360 mila dollari l’anno. Credete che i professoroni molto famosi insegneranno per 30 mila dollari all’anno?
Insomma pochi politici statunitensi hanno pensato di fare dell’America una nazione rossa,molto rossa, come la drappa di un matador.  Ole’.