In rilievo, Ricordi di guerra, Tipi giuliesi

Giulianova. Abramo Brandi, il “nostro” Hemingway giuliese.

 di Walter DE BERARDINIS
Nasce a Colonnella il 7 marzo 1884, alle ore 12:00, da Luigi (1846/1930) e Filomena Falà (nativa di Nepezzano nel 1852, era figlia di Antonio e Splendora Stacchiotti). Fu registrato all’anagrafe dal Sindaco funzionario, Pasquale Barnabei e dai due testimoni: Giampietro Rotini, 47enne “trafficante” e Domenico Rossi, 34enne, calzolaio. La coppia si trasferisce a Giulianova. La famiglia aveva altri figli: Domenico, 1892/1975; Raffaele, 1877/1878; Addolorata, 1879; Antonio, 1881/1898 e Maria 1890. Purtroppo, nonostante approfondite ricerche, non sono riuscito a trovare il primo foglio matricolare che sicuramente doveva iniziare dalla data di chiamata alla visita di leva, nel 1904. Il 9 aprile 1906 parte da Napoli con la nave “Lazio” (Costruita dalla “Palmer’s Shipbuilding & Iron Company” di Newcastle in Inghilterra nel 1899, con 2270 passeggieri di capienza, di cui 70 in prima classe, per conto della “British Shipowners Limited”, chiamata “British Princess”. Nata per fare servizio da Anversa a New York, fu ceduta alla Navigazione Generale Italiana Line nel 1906 e ribattezzata “Lazio”, sempre per il tratto Napoli-New York), per sbarcare il 24 marzo a New York. Nel 1914, il 22 agosto, rientra in patria, per convolare a nozze con la 21enne Barbara Galiffi, figlia di Domenico e Angela Tarquini. I testimoni del lieto evento saranno: il giovanissimo Gaetano Capone Braga e i testimoni: Camillo Franchi, 58anni portalettere e Francesco Crocetti, 68anni muratore. Allo scoppio della Grande Guerra viene chiamato alle armi. Purtroppo non possiamo risalire alle attività militari dal 1915 agli inizi del 1917, per mancanza di documentazione. Però abbiamo trovato un ferimento da scheggia di granata nel combattimento di Monfalcone del 22 ottobre 1915. Probabilmente, con il decreto Luogotenenziale del 12 luglio 1917, fu richiamato in servizio perché il 26 luglio gli viene riconosciuta l’abilità fisica. Il 9 agosto entra nel 201° Battaglione Mobilitato. Il 13 dicembre ritorna in prima linea con il 118° Reggimento Fanteria – Brigata “Padova”, nelle zone di Fossalta, Losson e Prolongo. Il 23 dicembre, dopo essere stato ferito gravemente nell’ennesimo scontro, muore nella 29° sezione di Sanità, nella frazione di Fornaci. L’anno dopo, nello stesso posto del povero Brandi, veniva curato un giovane soldato americano, Ernest Hemingway. Volontario nell’ospedale della Croce Rossa, rimase ferito a Fossalta (probabile anche Brandi), venne curato nelle scuole di Fornaci dove era stato allestito una sezione della sanità. La storia di questa vicenda, appena narrata, è stata ben rappresentata nel libro “Addio alle armi” e dai due film tratti dallo stesso: il primo del 1932 con Gary Cooper e Helen Hayes e il secondo, nel 1957, con Rock Hudson, Jennifer Jones e il “nostro” Vittorio De Sica, quest’ultimo nei panni del Maggiore Alessandro Rinaldi.
Il suo nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti della Grande Guerra, ma totalmente ignorato sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”.
3 le medaglie alla memoria del giovane giuliese, nonostante il suo foglio matricolare risulti incompleto in alcune parti: guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con un solo anno di guerra 1917; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918
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