Giulianova. Dalla cittadina giuliese l’idea del contenimento della caccia

GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 10.

di Sandro Galantini*

8 febbraio 1892. In quel giorno da Giulianova partiva una proposta mirante ad aumentare il costo della licenza di caccia per favorire il ripopolamento dei «graziosi selvatici». La missiva, che seguiva la richiesta avanzata da alcuni cacciatori di Como di abolire le reti, veniva pubblicata su “Caccia e tiri”, periodico milanese su caccia con cani, armi e tiro a volo ideato nel 1886 dal marchese Ferdinando Delor de Ferrabouc, tra le maggiori figure della cinofilia nel nostro Paese nonché fondatore l’anno prima del Kennel Club Italiano di cui la rivista era l’organo ufficiale. La proposta di provenienza giuliese si inseriva in un articolato dibattito che coinvolgeva allora le numerosissime associazioni venatorie in vista del loro secondo congresso nazionale che si sarebbe tenuto a Genova nell’ottobre di quell’anno. Chi erano i firmatari della proposta partita da Giulianova? Si trattava di appassionati tiratori per gran parte espressione delle classi agiate. Lo erano certamente i Trifoni: Serafino, ricco bachicoltore vincitore nel 1888 della medaglia d’oro a Teramo per l’allevamento bovino e insignito all’Aquila della menzione d’onore per cereali e formaggio. Suo nipote Giustino, nonché Domenico, prozio di Serafino, dovizioso proprietario terriero e nel 1881 sindaco facente funzioni di Giulianova con il figlio di questi Bonaventura. Serafino e Domenico Trifoni, va aggiunto, nelle gare di tiro al piccione organizzate a Giulianova nel novembre 1888 si erano piazzati rispettivamente al 2° e al 3 °posto. Noti erano anche Nicola De Dominicis, segretario comunale di Tortoreto e figlio di Livio, già decurione borbonico a Giulianova, nonché i teramani Leopoldo Paris, ispettore di Dogana a Giulianova, e Gaetano Pirocchi, tra i fondatori della banca mutua popolare e più volte assessore nel capoluogo aprutino. C’erano poi Apollo Caravelli, assessore comunale, Cesare e Giulio Di Michele, Ferdinando Falini, Giovanni Brodolini, Divinangelo Zanni, Giuseppe Pedicone e Francesco Rossi. Un gruppo di appassionati chi più chi meno in rapporto con la Società di tiro nazionale e il Club provinciale cacciatori di Teramo: la prima nata nel 1866 (benché fondata ufficialmente nell’aprile 1890 con presidente Attilio Corti) e il secondo esistente dal marzo 1888 sotto la presidenza di Troiano De Filippis Delfico. Di qui a non molto, nel giugno 1901, a Giulianova sarebbe sorta per volontà di Giulio Federici l’associazione Sport Ciclisti e Cacciatori. Alfonso Trifoni, Giulio Di Michele, Francesco Pedicone e Giovanni Albani come consiglieri; Cesare Marà, Bartolomeo Cichetti e Luigi Crocetti nel ruolo di controllori.

  • Storico e Giornalista
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