In rilievo, Storie giuliesi

Giulianova. «Evviva Giulianova incantevole spiaggia». Così scriveva il 10 agosto 1933 Vittoria Fogolari a Toldo

GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 2.

di Sandro Galantini*

«Evviva Giulianova incantevole spiaggia». Così scriveva il 10 agosto 1933 Vittoria Fogolari a Toldo elogiando con la città anche Giulio Federici, gestore dell’hotel Kursaal proprio in quell’anno. Ormai terminate le vacanze, e appagata dal successo per la sua mostra di quadri, la pittrice, scrittrice e sodale della Società Italiana per il progresso delle Scienze, doveva far ritorno alle domestiche sue latitudini.
Nata il 10 dicembre 1879 a Rovereto (Trento), Vittoria Fogolari a Toldo era cugina di secondo grado di Cesare Battisti, della cui madre rievocava il nome. Sposatasi nel 1907 con Francesco Weinzierl, probabilmente un funzionario ferroviario austriaco, era stata sfollata a Innsbruck e a Lienz durante la Prima guerra mondiale, luoghi dai quali scriveva spesso al fratello, occupato come soldato sul fronte galiziano. Molto legata alla nobiltà della famiglia e alla parentela con Cesare Battisti, insieme col fratello fece apporre il 25 aprile 1924 una lapide sulla casa Fogolari in corso Vittorio Emanuele III (attuale corso A. Bettini 44) a Rovereto. Nel primo dopoguerra aveva collaborato con la rivista “L’arciere” e con l’Associazione di cultura letteraria e scientifica di Genova, fondata nel 1930. Prese parte a numerose mostre: a Innsbruck, a Vienna, a Castel Sant’Angelo a Roma, alle Sindacali della Venezia Tridentina, al Concorso per le opere d’arte sulla guerra. Tra le sue opere si ricordano: “Autunno tardo”, “Preghiera presso il capitello di Castel Dante”, “Sulle Dolomiti”. Dipinse prevalentemente paesaggi montani, in parte esposti proprio nella mostra allestita al Kursaal nel 1933, in relazione alla quale dette alle stampe anche un catalogo. Riuscì ad esporre a manifestazioni nazionali e internazionali e divenne famosa soprattutto per il dipinto “Il Quadrante della Vittoria, del Sacrificio e della Gloria”, che servì alla raccolta fondi “pro erigenda Torre della Campana dei Caduti di Rovereto” e che fu riprodotto anche in medaglie d’argento, bronzo e oro. Morì il 17 maggio 1959 e fu sepolta nel cimitero di S. Marco a Rovereto.

  • Storico e Giornalista
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