Giulianova. La situazione sociale nel 1935 attraverso i dati dell’Ing. Giuseppe Iannetti.
GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 8.
di Sandro Galantini*
Giulianova, ottobre 1935. Nella sua premessa al Piano regolatore, storicamente il primo della città, l’ingegner Giuseppe Iannetti forniva dati e cifre che davano la misura del vigoroso sviluppo di Giulianova in oltre un decennio. Gli abitanti, per iniziare, tra il 1921 e il 1931 erano passati da 8.518 a 10.007: 3.103 nella città alta (dove erano 2.515), 3.338 alla Marina (da 2.496) e 3.516 nella campagna (erano 3.507). Nel 1931, allorché si registrava un apprezzabile incremento naturale (nati 284, morti 132), si erano avuti 340 immigrati e 445 emigrati; nel 1934, con un incremento naturale di 166 persone (97 morti, 263 nati), gli immigrati erano stati 443 e gli emigrati 332 (-111). Oltre ciò, a dare misura della crescita erano le cifre tratte dai ruoli di alcune tasse. Quella sulle industrie e patenti indicava un’attività imprenditoriale in forte ascesa: dalle 10.366 lire del 1920 alle 34.683 del 1934. Il gettito di imposta sulla ricchezza mobile, sempre tra il 1920 e il ’34, era passato da 33.784 a 169.048 lire. I proventi dell’imposta di consumo dalle 226.618 lire del 1926 erano aumentati a 370.000 nel 1934. Logico, quindi, che la città si fosse infittita di nuovi edifici come indica il gettito relativo all’imposta dei fabbricati: 22.399 lire nel 1920; 166.147 lire nel 1935. Tuttavia esistevano ancora aree, poche diceva Iannetti, nelle quali insistevano abitazioni «appollaiate in strettissimo spazio, basse ed in istato deplorevolissimo in fatto di stabilità ed igiene». Si trattava, aggiungeva, di casette vecchie e inabitabili «che non possono essere demolite, perché incompatibili con la necessità di aria e di luce di cui risentono le vicine case nuove o ricostruite, o comunque messe in grado di buona stabilità».
- Storico e Giornalista