Giulianova. La triste avventura dei giuliesi in Brasile

GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 3.

di Sandro Galantini*

La Gazzetta Ufficiale del 28 febbraio 1902, recava il rapporto sugli italiani deceduti nel quarto trimestre 1901 fornito dal viceconsolato d’Italia di Santos, la città portuale nello Stato di San Paolo più importante del Brasile e di tutta l’America Latina. Tre i giuliesi morti a causa dell’epidemia di febbre gialla che vi infuriava: Giulio Bompadre, 23 anni; Elisa Cataldi, di 1 anno; Splendore Cimadamore, 67enne. Quei tre sfortunati nostri concittadini erano parte dei 537.784 emigrati italiani in Brasile tra il 1894 e il 1903 per essere impiegati nella coltivazione del caffè. Una speciale convenzione stipulata dallo Stato di San Paolo consentiva il trasporto gratuito degli emigrati che si rivolgevano pertanto alle numerosissime agenzie delle compagnie di navigazione (nel 1895 erano 37 rappresentate da 7169 subagenti). Per mettere ordine alla situazione, nel 1901 venne emanata un’apposita legge dando vita al contempo al Commissariato per l’emigrazione e creando oltretutto un fondo formato dalle tasse sulle tariffe delle compagnie di emigrazione. Tuttavia, come avvertiva il periodico giuliese “Il Fuoco” esortando i nostri concittadini ad evitare imbarchi per il Brasile, nel 1902 lo Stato di San Paolo sospese le licenze speciali spingendo il governo italiano a proibire l’emigrazione con il Decreto Prinetti del 1902.

*Storico e Giornalista

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