Ricordi di guerra

Mosciano. Alfonso Toscani, cugino di mia madre Margherita

Alfonso Toscani (2° di 5 figli: Elena, 1909; Gaetano, 1916; Renato, 1920; Grazia, 1923 e Norina, 1925), cugino di mia madre Margherita. Nasce a Mosciano Sant’Angelo il 24 marzo 1912, da Alessandro (Mosciano, 14 ottobre 1883 / Mosciano, 8 marzo 1952) e Angela Ferroni. Il 27 settembre 1932 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel Distretto Militare di Teramo. Il 2 marzo 1933 entra volontario nella Regia Aeronautica Militare come aviere scelto radiotelegrafista, nella scuola di specialità di Napoli – Capodichino. Il 9 dicembre viene inviato all’aeroporto di Elmas in Sardegna. Il 15 luglio 1934 viene promosso Aviere scelto radiotelegrafista. Il 24 marzo 1936 entra nella 141° squadriglia aerea autonoma di Cadimare a La Spezia. Il 9 giugno parte per l’A.O.I. – Africa Orientale Italiana e sbarca a Zula (Asmara) – Eritrea e il 22 giugno aggregato alla 141° squadriglia Africa Orientale, sempre a Zula; settore nord – Cant Z 501 al comando di Casimiro Babbi. Il 20 aprile 1937 viene aggregato alla 19° squadriglia Africa Orientale di Asmara; parte del 28° Gruppo / XXVIII Bombardieri con il Savoia-Marchetti S.M.81. Il 1 luglio passa in forza all’aeroporto di Gura. Il 31 agosto a Gondar e il 16 giugno torna a Gura. Il 5 novembre 1938 viene nominato Sergente radiotelegrafista. Il 24 marzo 1939 s’imbarca ad Asmara per tornare in Italia al porto di Napoli il 31 marzo. Per l’attività svolta in Africa Orientale riceverà: il distintivo della medaglia commemorativa con la Gladio romano per aver partecipato alle attività di Polizia Coloniale a diretto contatto con il nemico (ordine del giorno n° 3 del Comando Superiore dell’Aeronautica Militare in Africa Orientale) e la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Aviere marconista a bordo di apparecchi plurimotori, durante i cicli operativi dell’Amara confermava, in 338 ore di volo, il suo valore di specialista e di soldato impegnato in numerosi bombardamenti a bassa quota, oltre che assicurare con perizia il collegamento radiotelegrafico, rivaleggiava con altri per spirito di combattività e per alto attaccamento al dovere (B.U.A.M. 1939 disp. N° 9, pag. 234 del 4 marzo 1939)”. Il 1 aprile gli vengono concessi 60 giorni di licenza e trasferito nei ruoli matricolari dell’aeronautica militare con servizio attivo nel 43° stormo B.T. di Cameri. Il 30 maggio rientra al Comando nel 13° stormo all’aeroporto San Damiano – Piacenza. Il 20 giugno 1940 diventa Sergente Maggiore telegrafista. All’indomani della dichiarazione di guerra del 10 giugno, Alfonso, parteciperà, tra il 12 e il 13 giugno, all’attacco aereo sulla Francia meridionale, Tunisia e Corsica, colpendo: Saint-Raphaël, Hyères, Biserta, Calvi, Bastia e la base navale di Tolone. Il 10 settembre nasce il C.A.I. – Corpo Aereo Italiano (prese parte con la Luftwaffe alla Battaglia d’Inghilterra), comandato dal Generale di Squadra Aerea, Rino Corso Fougier, il Sergente Toscani sarà inquadrato nel 43° Stormo Bombardieri Terrestri – Fiat B.R. 20M (comandato dal Colonello Luigi Questa), 99° gruppo (comandato dal Maggiore Gian Battista Ciccu), 243° Squadriglia (5 aerei – comandati dal Capitano Agnello). Il 27 settembre, dopo giorni di rinvii per le avverse condizioni meteo, il corpo aereo parte per trasferirsi in Belgio. Alle ore 11,00, le due squadriglie, si sollevano dalla pista di Cameri con direzione di volo: Cameri, Trento, Innsbruck, Monaco, Francoforte, Bruxelles, Chièvres (base per le incursioni aeree verso l’Inghilterra). Su uno dei Fiat Br 20M prendono posto (5 aerei per squadriglie): Capitano Pilota, Edoardo Agnello (Palermo, 19 ottobre 1911 / Torino, 25 dicembre 1995); il Sottotenente, Enrico Ribezzo (Barge (Cuneo), 6 agosto 1919 / Lomazzo (Como), 29 aprile 1967); il Sergente Maggiore Marconista, Alfonso Toscani; Sergente Maggiore Armiere, Renato Biagini (Ravenna, 13 febbraio 1911); Sergente Maggiore motorista, Tarcisio Buso (figlio di Pietro e Lucia Braidotti, nato a Palmanova, 23 dicembre 1913 – residente a Novara). All’altezza di Monaco di Baviera, per un banco di nubi, il Fiat B.R. 20M viene investito da forti correnti ascendenti a causa dei quali i due piloti perdevano il controllo del velivolo, per poi precipitare a Schleefeld nella zona di Monaco di Baviera incendiandosi. Si salvano solo i due piloti, lanciandosi con il paracadute, dopo aver dato l’ordine di abbandono e aperto contemporaneamente la cabina di comando. Il 30 settembre, nel Cimitero Militare Italiano di Monaco di Baviera – Waldfriedhof, che già conservava i caduti italiani della 1° Guerra Mondiale (morti nei campi di concentramento tedeschi), si svolgevano i solenni funerali di stato alla presenza delle autorità tedesche e italiane. Sarà il nuovo comandate della 243° squadriglia, il Capitano Pilota Agostino Rabino, a rendere gli onori militari alla famiglia inviando l’album fotografico dei solenni funerali con questa frase: “…con le più sentite condoglianze e il ricordo imperituro di tutta la Squadriglia per i gloriosi scomparsi”. Dalla base aerea di Chièvres (territorio belga occupato dai tedeschi, ndr), 28 ottobre 1940, XIX E.F.. #unitiperlapatria
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