Stiamo vivendo una crisi sociale ed economica senza precedenti, dove bisognerà affrontare per un lungo periodo un cambiamento
di costumi, dove molte aziende chiuderanno se non ci saranno interventi veloci. Molti Italiani hanno avuto improvvisi lutti di
persone care per il coronavirus ed abbiamo dovuto assistere alle tragiche morti sul campo di medici ed infermieri.
A questi la società deve stringersi intorno con un forte abbraccio, ma lo stato non li dovrà dimenticare, dovrà far sentire la sua
vicinanza anche con sostegno finanziario.
Poi c’è il tunnel economico delle imprese, Alberghi, Villaggi, Camping, Ristoranti, Negozi ecc….
Qui lo stato appare lontano, non sembra aver compreso il problema reale.
C’è bisogno di una forte urgenza di liquidità per imprese e famiglie, anche in parte a fondo perduto, di un grande piano Marshall
come nel dopo guerra.
Non servono mezze misure o piccoli interventi come stiamo vedendo in questo momento.
Lo stato deve dare risposta immediata.
Dall’ultimo intervento del presidente Conte, dice preparatevi a disinfettare gli Alberghi, dovrebbe sapere che ad essere ottimisti si
lavorerà al 20% delle capacità. Con queste cifre è evidente che non conviene aprire, i Costi superano le Entrate.
E’ ovvio che la fase due è inadeguata, giustamente ci impongono il distanziamento sociale, però devono sapere se una attività
commerciale è strutturata per avere/servire 100 persone e poi (ad essere fortunati) ne potrai servire solo 20, come potrà mai
mantenere lo stesso livello occupazionale di prima, stessa tassazione, stesso affitto ecc…. I costi che sostenevano prima le attività
non possono essere sostenuti adesso.
Quindi lo stato, le regioni i comuni devono ridare la proporzionalità sui costi di gestione, sapendo che prima della primavera 2021
non si tornerà alla normalità e prima di tornare ai livelli del pre coronavirus passeranno tanti mesi e molto probabilmente i fatturati
di molte attività saranno vicini allo zero.
Poi c’è n problema pratico che deve avere ancora risposta.
Se un dipendente di una struttura Alberghiera/Turistica contrae il coronavirus, come viene considerato infortunio sul lavoro? o
addirittura un ospite, cosa succede chiudiamo con tutti gli ospiti dentro, e chi ha pagato fino ad una certa data, chi paga i giorni in
più della permanenza forzata e viceversa chi deve arrivare ha dato una caparra e non può entrare.
Bisogna anche rendersi conto delle difficoltà del distanziamento sociale nelle strutture ricettive (che sono diverse rispetto ad un
fabbrica di produzione), come faranno i cuochi in cucina tra loro!! Si lanceranno le padelle??
Non a caso molte imprese Turistiche ricettive stanno prendendo in considerazione di non riaprire per tutti i motivi specificati.
In questa situazione senza precedenti Imprese e Famiglie devono avere una risposta adesso e non dopo.
L’Europa non si è dimostrata solidale neanche di fronte ai tanti morti.
Se non si hanno le risorse per far ripartire l’ Italia forse bisogna ripensare realmente a stampare la Lira mantenendo la doppia
circolazione Lira e Euro.
Con una Banca centrale che finanzierà direttamente le esigenze di spesa del governo su base temporanea senza emettere
obbligazioni.
Se c’è volontà la politica (come dicono anche molti economisti) si deve imporre sulla Finanza, così l’emissione di nuova moneta per
finanziare la spesa pubblica non fa aumentare il debito pubblico.
Dunque non è necessario emettere Titoli di Stato per finanziare la spesa pubblica.
Il Presidente della Regione Abruzzo Marsilio insieme all’assessore al Turismo Di Febbo dovrebbero fare da capofila e convocare in
remoto con estrema urgenza tutte le Regioni per portare sul tavolo del governo questi urgenti problemi.
Il Presidente Associazione Operatori Turistici – Roseto Incoming
Giuseppe Olivieri
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